Vincitori e vinti

Angelo Cennamo

Mancavano pochi minuti alla mezzanotte di lunedì quando Roberto Cota e Renata Polverini hanno annunciato le rispettive vittorie in Piemonte e nel Lazio, le Regioni dal risultato più incerto e risicato, fino all’ultimo istante. Quella della Polverini, in particolare, è stata la sfida più attenzionata dai media, per una serie di ragioni. Il caos per il respingimento della lista del Pdl a Roma, con gli strascichi giudiziari al Tar e al Consiglio di Stato, aveva costretto l’ex sindacalista dell’Ugl ad affrontare una campagna elettorale, suo malgrado, infuocata e spersonalizzata, oltre che in evidente svantaggio rispetto alla rivale Emma Bonino. I pronostici della vigilia, del resto, non si prestavano neppure ad un cauto ottimismo nei quartieri generali del Pdl. Berlusconi era finito al centro di un attacco mediatico e giudiziario senza precedenti, che avrebbe ucciso politicamente chiunque. Si era cominciato con le rocambolesche performance processuali di Spatuzza e Ciancimino, per passare allo scandalo della protezione civile di Guido Bertolaso, uomo simbolo del “governo del fare”. E poi ancora, in Puglia, un solerte pubblico ministero, indagando su una truffa di 300 euro avvenuta a Trani, aveva finito per intercettare il capo del governo mentre sfogava al telefono la sua avversione per Santoro ed i suoi “pollai televisivi”. Tutto questo mentre il presidente della camera, Gianfranco Fini, fino a pochi giorni prima del voto, si dilettava a confutare qualunque pensiero uscisse dalla bocca del “cofondatore” del suo partito, acuendo così tensioni e ruggini di vecchia data, mai sopite. Il duello preelettorale tra Fini e Berlusconi era stato giudicato da molti come una forma costante di logoramento del Pdl, della quale si poteva e si doveva fare a meno. Un’eventuale debacle elettorale del centro destra avrebbe trovato in quel dualismo anomalo una delle sue più evidenti ragioni, ed avrebbe dato vita ad una feroce rivoluzione interna. Ma la squadra ha vinto, e non si cambierà. Berlusconi, temendo un forte astensionismo tra i suoi, si era buttato a capo fitto in una estenuante campagna elettorale completamente incentrata sulla sua persona. Così facendo, il cavaliere è riuscito, da solo, a ribaltare ogni pronostico della vigilia, trasformando una competizione amministrativa nell’ennesimo referendum avente il seguente quesito : “Vi piace Berlusconi?”. E gli italiani gli hanno risposto di sì. Un sì generalizzato che ha visto la destra affermarsi al sud come al nord. Qui, in particolare, il Cavaliere ha tratto vantaggio da una trionfale avanzata della Lega. Il partito di Bossi, in alcune località, ha addirittura raddoppiato i consensi, facendola da padrona in Veneto ed espugnando una storica roccaforte della sinistra come il Piemonte. Significativi sono stati anche i dati della Campania, dove si è conclusa la lunga parabola bassoliniana, e della Calabria, territorio oramai al bivio tra una secessione terzomondista ed un ancora possibile salvataggio europeista. Ma veniamo ora agli sconfitti e ai loro volti. Ne diremo solo due. Il terzo, Bersani, sconfitto lo era già in partenza, avendo ereditato da Franceschini un partito indecifrabile e senza idee. Lo sconfitto dunque non è lui, tanto meno la Bonino nel Lazio, alla quale il Pd si era aggrappato in extremis per cancellare l’immagine e il ricordo del governatore uscente Marrazzo. Lo sconfitto ha il volto di Di Pietro. L’altra faccia del populismo, quella che lancia gli anatemi e tuona contra il regime pidduista e fascista anche nel seggio dove si reca a votare democraticamente. “Io quello lì lo sfascio” disse una volta il pm Di Pietro al suo capo Borrelli, riferendosi al Cavaliere. Non ci riuscì allora, ha fallito pure adesso. Ma di volti prima ne ho menzionati due. E allora manca il secondo. Non è famoso, popolare, come quello del leader di Montenero di Bisaccia – a proposito il Pdl ha vinto perfino lì – ma ha saputo guadagnarsi la ribalta televisiva in occasione del sisma in Abruzzo. Mi riferisco al presidente della provincia de L’Aquila, Pezzopane. L’agguerrita “carriolista” che ha guidato la rivolta dei terremotati, o di una parte di essi, traditi dalla mancata ricostruzione. Ha perso anche lei.  

 

8 pensieri su “Vincitori e vinti

  1. beh al numero tre c’è il mini-ministro brunetta e al numero quattro l’ex castelli. e poi, in base al ragionamento dell’articolista c’e il presidente della camera. di sicura a qualcuno piace vincere facile. e a qualche altro piace commentare facile.

  2. Io, al contrario, credo che a vincere “facile” sia stato proprio il presidente della camera. Non ha fatto la campagna elettorale, non la fece neppure nel 2006, convinto come ieri che la coalizione fosse perdente. I risultati di Venezia e di Lecco di sicuro non possono confutare un dato evidente : Berlusconi è ancora vivo. Se ne convinca.

    Cordiali saluti – AC

  3. è fuori luogo accettare le logiche di coalizione perchè ambedue faziose. di questi predicatori ne ho abbastanza da tanto tempo. che il nostro primo ministro sia vivo me ne rendo conto tutti i giorni e solo non riesco a sopportare la corte di chi si riunisce in tutte le circostanze, e alcuni, in circostanze speciali, come la chiesa cattolica che oggi “esulta per la polverini”, per osannarne le grandi capacità politiche senza minimamente criticarne le prepotenze anche istituzionali. è la famosa questione della pagliuzza e della trave. per alcuni è un santo profeta per altri è un fantasmagorico personaggio opportunista e imbroglione. personalmente lo trovo inadeguato a ricoprire qualsiasi ruolo istituzionale oltre che vecchio e spesso accidioso. quindi contento lei, io mi permetto di ricordarle che mastella and friends erano prima da una parte e ora dall’altra e sono sempre loro ed è solo un esempio di moltissimi altri. ora oltre alla vittoria della lega e dei movimenti autoorganizzati da grillo e alla vittoria della chiesa nel lazio mi può spegare meglio il suo pensiero? dato per scontato che ha perso l’opposizione e il sud, è davvero convinto che abbia vinto, ripeto con la prepotenza, questo governo e il suo imperatore?

  4. Ne sono convinto.
    Lei ha giustamente evidenziato il dato della Lega al nord. La Lega vince anche perchè è alleata di Berlusconi. Solo con il Pdl Bossi può attuare le riforme che gli stanno più a cuore : federalismo, respingimento dei clandestini, diminuzione della tesse e presidenzialismo. Sono le stesse priorità che chiedono gli elettori del Pdl al premier. Personalmente non ho nessuna “paura” della Lega. Da uomo del sud credo che proprio certe politiche e non altre (assistenzialismo, centralismo…)possano risollevare il meriodione.

    La chiesa. Dovrebbe essere scontato per i cattolici votare contro chi si batte per l’eutanasia, la ricerca su gli embrioni umani, la diffusione della pillola abortiva e per il riconoscimeento delle coppie gay. Per questo resto sorpreso quando vedo un sacerdote votare per la sinistra. AC

  5. Chi ha vinto???
    Berlusconi senza alcun dubbio. Lui vuole assolutamente VINCERE! Vinvere!!vincere!!!, gli “altri”,…. che si incolonnano, davanti alla porta, ad Arcore, con il cappello in mano,si dividono i brandelli di potere con la certezza di non dover mai far niente per dimostrare il loro “valore”: meno si fa meno si sbaglia.
    Quante volte si è sentito dire: Ora scende in campo il “cavaliere MASCHARATO” e “NOI” vinciamo.
    Cari signori, non centra niente Berlusconi con i Valori Cattolici e della Socialità. Lui li abbraccia solo perchè oggi sono ancora, fortunatamente, VICENTI e da “buon” imprenditore sa cavalcare la vulgata. Tutto questo è vero in quanto le sue fortune le ha fatte con la divulgazione della TV privata (ricordate colpo grosso, i realitì e le ragazzine che volevano fare le veline con Magalli e la sua figloccia?) portando in ogni casa la corruzione e il degrado morale. Probabilmente avete già dimenticato , dopo la sconfitta subita nel 2006, quando non ebbe remore a chiedere di governare insieme ai malvagi comunisti, invocando la “grande Coalizione”. Probabilmente si vide perduto e mai avrebbe sperato nell’implosione, così rapita, della coalizione che reggeva il governo”mortadella”.
    Questa nostra amata Italia, purtroppo si lascia ammaliare dai grandi sogni e non ci accorgiamo che tanti sono esclusivamente dei narcotizzati.
    Primo Carbone

  6. MA PERCHE’ DIRE TANTE SCIOCHEZZE… LA SINISTRA PERDERA’ ANCHE LE PROSSIME ELEZIONI. NON AVETE CAPITO CHE IL POPOLO VUOLE UMILTA’ E PERSONE PERBENE E LE RICONOSCE NEL VOTO. LA DESTRA VINCE E VOI CONTINUATE A PERDERE. ABBIATE IL RISPETTO DELLE PERSONE CHE VOTANO CON GIUDIZIO.

    A VOI
    VINA MORRA

  7. Gentilissima signora Vina Morra, mi dispiace deluderla, ma oggi non è la DEstra che vince, ma Berrlusconi che tutt’altra cosa.
    Voi tutti/e continuate ad essere l’utile strumento per i suoi malaffari.
    in bocca al lupo

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