Vita di Missione: non scherziamo inutilmente

Padre Oliviero Ferro

A volte, abbiamo l’abitudine di scherzare un po’ troppo,senza renderci conto delle conseguenze. Ci divertiamo a prender in giro qualcuno. Gli episodi di questi ultimi mesi in Italia ce lo ricordano. Chi brucia un barbone,chi ne picchia un altro,chi,non sapendo come occupare il tempo, si mette a fare delle cose poco gentili, a scrivere sui muri, a rovinare degli ambienti pubblici. La storia che sto per raccontarvi forse ci può aiutare a riflettere.  Un giorno la scimmia volle andare a visitare la sua amica la rana. Cammin facendo, una formica la vide, si avvicinò alla sua coda e la morse. La scimmia,sorpresa,saltò su un albero. La formica la morse una seconda volta,per divertimento e per vedere che cosa sarebbe successo. La scimmia saltò su un ramo secco che cedette sotto il suo peso e cadde con lui per terra. La rana era là sotto che l’aspettava. Fu schiacciata e morì. Allora la formica si mise a cantare:”La scimmia ha schiacciato la rana,la scimmia ha schiacciato la rana”. Arrivò il leone e fece mettere in prigione le due viaggiatrici. Di notte,quando la scimmia era addormentata, la formica si divertì a morderla così tanto che le guardie dovettero separarle. Il mattino dopo,m il giudice le interrogò. La formica descrisse la morte della rana sotto il peso della scimmia e del ramo secco. La scimmia, a sua volta, prese la parola:”Io ero per strada per andare a salutare la mia amica la rana. Questa formica è venuta e mi ha morso. Io sono saltata su un albero. Lei mi ha ancora morso. Allora me ne sono andata su un ramo secco e noi siamo caduti,per disgrazia,sulla rana . Sì,sono io che l’ho uccisa. Ma è colpa della formica chi mi ha morso.”. Il giudice ordinò di prendere la formica e di attaccarle,stringendola ben forte, una corda solida intorno al corpo, tra la testa e il posteriore… Ed è per questo che lei ha ancora oggi il ventre così stretto che sembra un filo. E’ stata punita per la sua negligenza. Ha fatto morire la rana e la sua condanna pesa sui suoi discendenti. Le storie sono fatte per riflettere,ma ci possono sempre aiutare a capire,se lo vogliamo, che certi nostri comportamenti non solo fanno male agli altri,ma portano delle conseguenze che noi non pensavamo. Anche ai giovani in Africa succedono queste cose. E il ritornello rimane sempre il solito:”se lo sapevo…non lo facevo…”.