Regionali: Api, Iaccarino “Stop ai nuovi centri commerciali”

L’apertura dei grandi centri commerciali in Campania ha causato la chiusura di molti negozi di vicinato e in generale un impoverimento della rete commerciale del paese. In più, poiché la gran parte delle piccole e medie aziende campane non ha la capacità produttiva per soddisfare le richieste di forniture (tutte di notevoli quantità) avanzate dalla grande distribuzione, sugli scaffali dei grandi centri commerciali compare sempre più merce proveniente dal Nord Italia se non dall’estero, anche nel settore alimentare, pure quando questa ha un prezzo non migliore di quella campana. Conseguentemente, l’apertura dei grandi centri commerciali ha provocato un grave danno non solo per i tradizionali operatori del commercio (il negozio sotto casa o l’ambulante del mercato) ma anche per le piccole e medie aziende produttrici della nostra regione che non possono vendere alla grande distribuzione non avendo una sufficiente capacità produttiva né come un tempo ai loro storici clienti (molti dei quali chiusi o in grandi difficoltà). Un danno che ha avuto riflesso anche sui posti di lavoro nel settore commerciale e produttivo regionale: i posti persi (nella rete dei piccoli commercianti a posto fisso e ambulanti e nelle aziende produttrici campane) a causa solo dell’apertura dei grandi centri commerciali, infatti, sono di gran lunga di più di quelli creati dalla stessa grande distribuzione. Con la chiusura di molti negozi di vicinato nei centri delle città, inoltre, si è avuta una sorta di desertificazione che ha comportato anche problemi di sicurezza. Non va poi dimenticato che, mentre il piccolo commerciante del negozio di vicinato o quello ambulante del mercato sotto casa è di natura più “flessibile”, la grande distribuzione, invece, se non ha alle spalle grossi investitori o reti (di livello almeno nazionale) all’accenno di una crisi si avvia al fallimento o alla drastica riduzione dei posti di lavoro impiegati, come insegna la storia di questi ultimi mesi nella nostra regione.Nonostante questa realtà affermatasi da anni, nulla o poco si fa per proteggere il commercio campano, che diventa spesso una realtà sconosciuta a chi amministra e alle opposizioni (basti pensare che in pochi sanno che le sole fiere mercato settimanali per quantità e qualità dei prodotti offerti, numero di addetti e giro di affari, è paragonabile all’attività di un grande centro commerciale, a paragone di tipologie di merci vendute, come ben ricorda il presidente regionale dell’Anva Campania, Salvatore Califano).  Il candidato al consiglio regionale della Campania, Salvatore Iaccarino, detto Ferruccio, in lizza con la lista Api, alleanza per l’Italia con De Luca Presidente propone quindi di bloccare immediatamente l’istituzione di nuovi grandi centri commerciali in Campania; di sostenere economicamente i Cofidi per finanziare le piccole e medie imprese, i commercianti a posto fisso e gli ambulanti, e un progetto per trasformare le fiere mercato settimanali o giornalieri in una grande vetrina itinerante delle merci campane, dove i commercianti ambulanti diventino loro stessi promotori del Mande in Campania, stabilendo un patto con le aziende produttrice per garantire prezzi vantaggiosi e prodotti di qualità.