Regionali: IdV, Morrone, le motivazioni d’un continuo impegno
Ho lottato per un bel pezzo della mia vita, nel sindacato e nelle Istituzioni, per le persone più deboli e contro ogni illegalità perpetrata nell’amministrazione della cosa pubblica e ogni sintomo di penetrazione del malaffare e della criminalità organizzata nel sistema di spesa delle risorse collettive. Ho sofferto di molta solitudine, ma ho goduto anche della vicinanza e della simpatia delle persone semplici e di quelle con un alto senso della democrazia e della civiltà politica. Ho dovuto schivare attacchi insidiosi, ispirati dalla volontà malcelata di alcuni di tenermi fuori dalle istituzioni e dalla politica. Nel 2005, candidato alle elezioni regionali, nonostante quasi 18.000 elettori avessero scritto sulla scheda “Morrone”, ho mancato l’elezione a Consigliere regionale per una piccolissima manciata di voti. Ci riprovo il 28 e il 29 Marzo prossimi con l’Italia dei Valori, il partito di Di Pietro e De Magistris, poiché l’ho trovato quello più attento e coerente con le battaglie che ho portato avanti fino ad oggi. Ci riprovo perché, con l’elezione a Consigliere regionale, avrei gli strumenti utili per rendere quelle battaglie più incisive. Mi auguro che, anche in questa occasione, migliaia di elettori della provincia di Salerno vogliano scrivere “Morrone” al fianco del simbolo del gabbiano (come si può vedere dall’accluso facsimile della scheda elettorale). Se fossi eletto voglio continuare ad essere il riferimento delle persone deboli, delle imprese sane che non sfruttano il lavoro e che non rapinano le risorse dello Stato; insomma, di quella parte preponderante della società che vive dei propri sacrifici, senza compromessi al di fuori della legge, e che è orgogliosa del suo stile di vita.