Baronissi:scheletri Ikea, Moscatiello “Sabato saremo in migliaia all’ingresso”

Si scrive ALLÅLACK ma si legge Moscatiello. E’ la traduzione in svedese del cognome del primo cittadino di Baronissi creata dal curioso dispositivo “Ikea Name Generator” che ha battezzato, tra gli altri, la famosa libreria “Billy”. Traduzione quasi obbligata, quella del sindaco di Baronissi, perché il suo cognome rischia seriamente di arrivare dritto al quartier generale dell’azienda Ikea in Svezia al seguito di una imponente mobilitazione popolare di protesta organizzata per sabato 27 marzo dinanzi all’ingresso del megastore di Baronissi. Il sindaco di Baronissi Giovanni Moscatiello apre gli armadi Ikea e si scoprono gli scheletri. «Saremo in tanti, in migliaia: giovani, lavoratori, sindacati, cittadini: dimostreremo come una piccola comunità sia capace di farsi ascoltare sino a Parigi e Londra, come sia in grado di far tremare le fondamenta del colosso svedese Ikea». Una decisione forte, che arriva dopo gli apprezzamenti dei vertici svedesi aziendali all’indirizzo nei confronti del primo cittadino intervenuto proprio alla cerimonia inaugurale lo scorso 24 febbraio: «Con i topo manager Ikea da oggi in poi non parlerò più – dichiara – l’azienda ci ha deluso ed ha disatteso le aspettative di questo territorio venendo meno alla parola data in una pubblica assemblea quando i vertici svedesi assunsero l’impegno di assecondare e creare opportunità di lavoro che avrebbero premiato l’80% del nostro territorio. Non mi riferisco solo alla città di Baronissi, ma all’intera valle dell’Irno. E invece, a distanza di un mese dall’apertura, ci ritroviamo con un’azienda di pulizia proveniente da Chieti ed una società di vigilanza di Latina. Questo vuol dire una sola cosa – afferma Moscatiello – che la loro parola è più piccola del più piccolo albero piantato in Svezia. Ed io questo non posso accettarlo, alla luce dello sforzo che questa amministrazione e gli stessi funzionari del Comune hanno prodotto nel corso delle settimane prima dell’apertura, ma soprattutto alla luce delle illusioni consegnate ai giovani di questa terra al posto degli impegni assunti più di un anno fa di fronte a centinaia di persone. L’impegno a produrre ricchezza ed occupazione, a ripagare chi si è visto sparire aranceti e frutteti per cedere il passo alla modernità come hanno fatto tanti cittadini di Orignano stesso. Oggi – conclude Moscatiello – veniamo a conoscenza che Ikea ha un debito di circa 4 milioni di euro nei confronti di aziende di Baronissi e di altre città per forniture e lavori non pagati».Per sabato prossimo, insomma, si prospetta una imponente mobilitazione popolare composta da giovani, dai sindacati della Cgil e dalle tutte le forze sociali.

 

 

Un pensiero su “Baronissi:scheletri Ikea, Moscatiello “Sabato saremo in migliaia all’ingresso”

  1. Come volevasi dimostrare. Alla fine della fiera ci si accorge che: a) il megastore Ikea non porta un beneamato piffero al comune di Baronissi; b) i cittadini di Baronissi sono penalizzati da un piano della viabilità assurdo che ha imposto sensi obbligati e lunghe deviazioni. Ora ci si accorge che neanche quei benefici occupazionali – che pure erano stati la giustificazione per la distruzione del territorio rurale – si sono verificati.
    Forse c’è stata un po’ di ingenuità, nel fidarsi del colosso svedese, ma sta di fatto che la decisione di insediare ikea è stata assunta da poche ed incaute “teste pensanti”. Ora, queste stesse teste vorrebbero una “mobilitazione popolare”, vorrebbero, cioè, “mobilitare” il “popolo” che prima hanno ignorato.

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