Le sfide di Silvio

Angelo Cennamo

Chi pensa che il 28 ed il 29 marzo si andrà a votare solo per le regionali si sbaglia. Le prossime elezioni saranno, infatti, un importante test politico, utile a spiegarci due cose essenziali : 1) quanto gli italiani approvino l’operato del governo; 2) se Gianfranco Fini potrà ambire, in breve tempo, alla leadership del Pdl. In ordine al primo punto, è stato lo stesso Berlusconi ad attribuire valenza politica al voto, optando per una campagna elettorale in prima linea e personalizzata. Il pasticcio delle liste respinte e le ultime vicende processuali, da Mills a Spatuzza, passando per Trani, hanno obbligato il cavaliere a focalizzare la sfida su di sè anzichè sui singoli candidati governatori. Più che la Bonino e De Luca, Berlusconi teme lo scoramento del suo elettorato, disilluso dal clima infuocato che si respira non solo nel Paese ma anche all’interno dello stesso Pdl. La manifestazione di sabato prossimo, a Roma, appare così lo strenuo tentativo di suonare la carica ad un movimento che rischia di scomporsi in correnti e potentati locali, a meno di due anni dalla sua nascita. Alla manifestazione non parteciperà Fini, ufficialmente la sua è una defezione istituzionale. Ma non è difficile valutare l’assenza del presidente della camera come un ulteriore distinguo ad una governance, quella berlusconiana, che al “coofondatore” del Pdl proprio non piace. “Generazione Italia”, l’associazione nata in seno al partito per opera degli ex aennini, non è che l’ultimo strappo in vista del redde rationem che tutti prevedono per il dopo voto. Fini, che ha dichiarato di non avere nessuna intenzione di lasciare il partito, lancia così la sua opa per scalare la vetta del Pdl, prefigurando una destra postberlusconiana, più progressista e meno monarchica. Sul fronte opposto, il cavaliere “Cesare” affila le armi per non lasciarsi travolgere dal “Bruto” Gianfranco e dai suoi senatori. Berlusconi contro l’astensionismo, Berlusconi contro Fini : sono queste le sfide che il premier dovrà superare nel breve periodo per conservare il suo primato.