Professione, politico!

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C’è chi se la spassa…e chi va a spasso, coi soldi dello Stato! Vantando un reddito facoltoso! In controluce, il gesto estremo dell’ex dipendente Alvi di Nocera Inferiore: un caso di coscienza alla tabella dei tanti papabili politici. Un bel librone aureo, sul quale spiccano notabili che riescono a sedere in politica, anche questa un’arte, semmai senza aver mai svolto altra occupazione. E per niente all’altezza del ruolo! Tanti, infatti, vivono per sport  “il fedele ossequio” a questo o a quel paladino di turno, per trovare un’occupazione…redditizia. Che prima o poi arriva perchè la politica, rende! Mentre il Paese dimena la carenza di posti lavorativi, il precariato urla che non può tornare indietro, alla soglia degli anta, perchè il ministro del momento ha deciso di tagliare “le unità di troppo!” Si tirano i bussolotti e si passa sotto l’ingranditore questo o quel parlamentare che, in campagna elettorale, sta anche foraggiando la causa della disoccupazione. E tutti a plaudire un verbo fumogeno, che non richiede asce sacrificali al suo conto in banca. Finora nessuno, nel denunciare le morse della disoccupazione del nostro Sud specialmente, censore di emolumenti politici, iniziando dai suoi! Ognuno intende “risanare” sanità, ambiente, ma finanze, manco a pensarci. Eppure il male della società, proprio questo. Il gesto estremo, di lucida follia se si crede, di chi si ritrova sul lastrico dalla sera al mattino, senza speranze di poter rimettere in asse l’economia familiare. Si addebita la disperazione alla fragilità psicologica: anche così, lo scorso anno, a Cava de’ Tirreni, per un operaio trentenne che s’impiccò dopo la notizia del licenziamento. Ultimi giorni di campagna elettorale: momenti nevralgici per le sorti di tanti Comuni e per le regionali. Per la Campania, che un tempo vantava anche il sorriso partenopeo nell’arte d’arrangiarsi. Ora, anche quello, stemperato dall’inflazione costante e dalla mole di proseliti, all’arrembaggio di Palazzo Santa Lucia, armata di “santi proprositi”…che non sfiorano neanche lontanamente il proprio portafogli. Forse, se qualcuno desse l’esempio di ridurre almeno parte dei propri emolumenti nelle singole commissioni o di rinunciare ad essere politico a tuttocampo, su più fronti, l’astensionismo potrebbe non allertare più di tanto! Ma, gli uomini di buona volontà, capaci di far seguire ai fatti, le scintille ideative, sempre più in via d’estinzione!