AgroInvest, Zollo si dimette: “La politica vince ancora”

Dichiarazioni di Genioso Zollo. La scelta di affidarmi il governo di Agro Invest, sembrava la giusta sintesi tra le esigenze della politica e i bisogni degli imprenditori. Nell’ultimo anno e mezzo, infatti, era stato lamentato in più occasioni da parte degli imprenditori l’allontanamento della Società dalla sua mission, non riuscendo più a rispondere efficacemente alle istanze dei suoi principali portatori d interessi, ma piuttosto ad esigenze meramente politiche. Ciò aveva incrinato drammaticamente i rapporti tra il vertice societario e gli imprenditori, arrivando quasi allo scontro. La Politica, a questo punto, si è dimostrata, come non sempre accade, illuminata: ha deciso, finalmente, di proporre il ruolo di Amministratore Delegato a un tecnico espressione della parte privata, che avesse l’esperienza e le competenze per gestire una organizzazione complessa e delicata come Agro Invest, rinunciando così ad occupare una “casella” così importante con un uomo di “apparato”. La necessità di riprodurre le condizioni per creare sviluppo attraverso la  STU sembravano prevalere rispetto ai fini politici! La proposta mi ha naturalmente lusingato, ma prima di accettarla mi sono assicurato che sul mio nome ci fosse la piena convergenza delle forze politiche che governano il nostro territorio e ho potuto constatare di avere la fiducia di tutti, compresa quella del Presidente della Provincia. Inoltre, mi è stata garantita la totale autonomia e chiesto di lavorare esclusivamente nell’interesse delle imprese del territorio, ispirando la mia gestione ai principi di efficacia ed efficienza, tipici di un’azienda privata. Senza esitare, forte anche dei rapporti con il mondo imprenditoriale consolidati grazie al ruolo di presidente di Agrofuturo s.c. a r.l., ho lavorato per ricucire lo strappo con gli imprenditori e ho avviato immediatamente l’elaborazione di un piano industriale di medio termine, che prevedeva anche una diversificazione delle attività di Agro Invest, in modo da garantirne la sopravvivenza. Ma purtroppo non c’è stato nemmeno il tempo di sottoporlo, per l’approvazione, al CdA. Oggi ho dovuto prendere atto che rimane un’enorme crepa tra le necessità della “politica” e quelle del mondo imprenditoriale e che non è possibile portare avanti un vero e proprio progetto industriale senza subire l’ingerenza dei partiti, soprattutto in piena campagna elettorale. Separare la programmazione strategica dalla gestione del territorio rimane ancora una chimera! Colgo l’occasione per ringraziare gli imprenditori, che mi hanno accordato da subito la loro fiducia e si sono mostrati pronti a dare il loro contributo allo sviluppo del territorio, nonostante le avversità. Con profonda amarezza, dovuta soltanto all’impossibilità di mantenere gli impegni nei loro confronti, ho dovuto fare un passo indietro, in un momento congiunturale così difficile, che richiederebbe un sostegno concreto da parte delle Istituzioni, mentre continuano a prevalere logiche di potere sterili e dannose.  Ma resto comunque disponibile per sostenerli e contribuire a soddisfare le loro esigenze, per quanto mi  è possibile da semplice consigliere di amministrazione in quota privata. Vorrei ancora rimarcare l’importanza di Agro Invest nelle strategie di sviluppo territoriale che, sebbene erroneamente considerato uno strumento di programmazione negoziata, è una società per azioni che non vive di sovvenzioni pubbliche, ma grazie ai sacrifici dei privati, sui quali gravano totalmente e direttamente i costi di gestione della STU. E proprio per questo dovrebbero avere un ruolo di primo piano nel governo societario, altrimenti è molto probabile che metteranno in atto la loro volontà di autorappresentarsi, che ho potuto percepire nel corso dei vari incontri che abbiamo avuto.