E nel Cile, trema la terra!
di Rita Occidente Lupo
E la terra…trema ancora: stavolta tocca all’America meridionale misurarsi con la forza della natura. E di notte, allorquando una scossa di oltre l’8° della Scala Richter, con l’aggiunta dello tsunami, pone fine ai sonni tranquilli americani. Le repliche inevitabili, fanno venire giù moderne abitazioni ed infrastrutture di qualche anno. L’allarme generale, in un’atmosfera che rimanda il colore della morte. L’estensione, anche agli altri Paesi limitrofi, minacciando isole da sogno, la cui memoria affonda le radici nell’opera di Daniel Defoe. Un disastro ambientale, lo tsunami implacabile, con la sua onda di circa 3 metri, sovrastante persone e cose. Devastando e mietendo circa cento vittime, perfino nel lambire il Paese del ghiaccio. Bloccati voli, chiuso l’aeroporto, black out, nella corsa al riparo da una calamità naturale che sfigura i Paesi andini. Oltre 50.000 italiani, che il console cerca di mettere in contatto con i propri familiari. Ancora una volta la terra sgomenta l’uomo, la natura si fa forte, prendendo il sopravvento sulla vita di tutti i giorni. Seminando il panico di una catastrofe inaspettata. Allarme anche in Giappone, laddove il rischio sismico è ospite quotidiano. Ma nell’America del Sud, no. La portata del dramma mostra un’ incidenza superiore ad ogni pronostico. Gli aiuti umanitari, non tarderanno: già Obama ha garantito il suo tempestivo intervento. Un ennesimo viaggio anche per Bertolaso?
Gentile Rita,
in questi momenti così densi di sgomento (come hai ben detto)l’animo dell’uomo ha il sopravvento sul tecnico. La Terra vivente ha i suoi spasmi che spesso arrivano inattesi; chi la studia da tanti anni darebbe molto per poterli predire, ma non è ancora arrivato quel momento. Molti progressi sono stati fatti, bisogna migliorare la prevenzione estendendo sempre di più la rete sismica mondiale, ne riparleremo.
Ora dobbiamo augurarci che gli aiuti siano tempestivi ed efficaci, fidarci della nostra organizzazione che ha dato buoni risultati, ed anche una sola vita salvata vale di più di tante polemiche, che si annullano di fronte alla vastità degli eventi “in un’atmosfera che rimanda al colore della morte”.