Regione: cons. Brusco, usi civici, interrogazione

Il Consigliere Regionale del Partito Noi Sud, On. Francesco Brusco, in riferimento alla Legge Regionale N° 13/08 art. 4 – Lett. N che rinvia e subordina ad apposite disposizioni ed indirizzi, da emanarsi da parte della Giunta, la “ destinazione d’uso ammissibile ” di ogni e qualsiasi attività all’interno delle aree gravate da “usi civici”, ha inoltrato al Presidente della Regione Campania On. Antonio Bassolino ed all’Assessore all’Agricoltura On. Gianfranco Nappo, una interrogazione scritta per sollevare un problema fin troppo noto ai destinatari, anche per le molteplici iniziative a firma di Brusco per segnalarlo e sottolinearlo attraverso Interrogazioni ed Audizioni, nelle sedi delle attività istituzionali della Regione (Commissioni – Uffici competenti – Assessorato – Consiglio Regionale). Il Consigliere Brusco ha dichiarato che “ad oggi, a distanza di lunghi e pesanti quindici mesi, l’Assessore competente, l’On.Gianfranco Nappi, ritarda colpevolmente l’emanazione delle prefate direttive con grave ripercussioni socio-economiche, tanto più stringenti per la comunità Campana fortemente provata e penalizzata da sprechi e inefficienze (Rifiuti, Sanità, etcc)”.Tutto questo diventa ancor più grave”, sostiene il Consigliere Brusco “quando tutte le attività previste dai piani Regionali (Piano Casa, Piano Energetico, Piano Cave, P.O.R., Piano Parco) sono notevolmente ridotte, se non precluse, a causa del comportamento assolutamente omissivo della Giunta Regionale”;Tale intollerabile paralisi” continua l’On. Brusco “produce effetti deflagranti per l’occupazione, l’ambiente, il paesaggio, etcc. Così facendo le imprese estrattive in Campania, grande serbatoio occupazionale, sono a rischio chiusura e la domanda notevole di materia prima per interventi nel settore della portualità e per il contrasto al diffuso fenomeno erosivo della fascia costiera della Campania, viene invece soddisfatta dalle aziende ubicate nelle Regioni contermini di Lazio – Puglia – Basilicata – Sicilia, a danno la pietra locale, come puntualmente prescritta dalle Sopraintendenze, è considerata quale elemento di conservazione e di arricchimento delle attività edilizie pubbliche e private, è sostituita da quelle importate da altre Regioni. Nell’interrogazione quindi emerge la richiesta di  adottare con urgenza gli atti, così come prescritti e dovuti per effetto del citato Art. 4 della Legge Regionale in questione, N° 13/08, “solo così”, conclude il Consigliere Regionale On. Franco Brusco, “le aziende del settore energetico che promuovono investimenti sul territorio eviterebbero la chiusura che, caso contrario, determinerebbe con grave pregiudizio per l’occupazione e per la produzione di energia alternativa”. Peraltro, l’ originaria diffusa destinazione agro-sviluppo-pastorale di tante zone montane del nostro territorio è ampiamente superata, con gli anni, per effetto di trasformazioni socio-economiche irreversibili; forte è il grido d’allarme che viene dai consumatori, per effetto della lievitazione dei costi, delle aziende in crisi, a rischio fallimento. Se non sia venuto il momento di adottare con urgenza gli atti, così come prescritti e dovuti per effetto del citato Art. 4 della Legge Regionale in questione, N° 13/08