Salerno: Giovane Italia “Ipocrita l’incontro di De Luca con Alcatel”
Ormai è entrata nel vivo la campagna elettorale per le elezioni regionali ed anche i movimenti giovanili iniziano ad esprimere la loro opinione sulle vicende pre-elettorali. I giovani del Popolo della Libertà, che a breve saranno impegnati nella presentazione di Stefano Caldoro a Salerno, ci tengono a precisare alcuni aspetti dell’incontro del candidato democratico con i lavoratori dell’Alcatel di Battipaglia. «Spero che questo incontro non tragga in inganno nessuno – dichiara Antonio Mola della Giovane Italia di Salerno – perché quanto è stato fatto dall’Onorevole De Luca ci appare almeno azzardato e ipocrita. Infatti il sindaco di Salerno, a nostro avviso, è il meno indicato tra i politici ad incontrare lavoratori in difficoltà ai quali va ovviamente la nostra solidarietà. Noi, a differenza del primo cittadino, non abbiamo dimenticato la storia recente di molte industrie che hanno chiusi i propri stabilimenti salernitani. Le vicende dell’Ideal Standard e dell’Ideal Clima ne sono un triste esempio. Immaginiamo avrà raccontato agli operai dell’Alcatel il suo programma, ma avrà sicuramente omesso di dire che nella “città giardino” la sua amministrazione è stata incapace di attirare investimenti industriali almeno credibili, col risultato che abbiamo tante piazze, molte fontane e innumerevoli fioriere ma sempre meno prospettive di lavoro». Sulla delicata tematica interviene Rosario Peduto, non solo consigliere di circoscrizione nonché Responsabile provinciale dei lavoratori emergenti UGL. «Guardando la situazione razionalmente, non possiamo certo definire Salerno una città modello dal punto di vista occupazionale. Vincenzo De Luca sembra fare della sua esperienza amministrativa un cavallo di battaglia, promettendo nuovi piani per risolvere l’emergenza lavorativa campana. Tuttavia se andiamo ad analizzare quanto fatto a Salerno non ci lascia affatto tranquilli: in città nessuno sembra disposto ad investire, i grandi problemi strutturali non sono stati risolti e non sono stati capaci di attuare nemmeno l’unica idea degna di nota, ovvero quella del polo di eccellenza informatica. Insomma, comunque vadano le elezioni, dobbiamo augurarci che si inizia a guardare ai problemi del lavoro in maniera più concreta e meno propagandistica».