Sala Consilina incorona Eva “la pasionaria”

Aldo Bianchini

“Niente fiori né opere di bene, ma voti” ha concluso con questa frase ad effetto, tra applausi scroscianti, il suo intervento all’inaugurazione del “Club della Libertà” di Sala Consilina la lady di ferro della politica salernitana. Parlo di Eva Longo che nel salone di rappresentanza della scuola elementare di Sala Consilina ha letteralmente incantato la foltissima platea. “Sono contro la nuova legge elettorale promulgata dalla Regione Campania, la donna non deve essere imposta, non ne ha bisogno -ha detto- perché l’impegno femminile in politica è fondamentale. Cirielli a Salerno ha anticipato la legge nominando me alla Presidenza del consiglio e la Ferrazzano alla vice presidenza della giunta. Il necessario è essere al servizio della gente e delle istituzioni”. Poi con grande tatto e acume politico, rivolgendosi al sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari e all‘ex assessore provinciale Angelo Paladino, presenti in sala, ha lanciato il suo proclama: “Non me ne vogliano Ferrari e Paladino, ma adesso la regione tocca a noi”. Si avvia così la lunga e difficile campagna elettorale non solo per Eva Longo ma anche per tutti quelli che aspirano ad un seggio nel consiglio regionale che uscirà dalle urne il 29 marzo prossimo. Tutti i convenuti hanno lanciato un forte richiamo all’unità del partito; un’occasione perduta, a mio modesto avviso, in quanto lontano da Salerno si è aperto nuovamente il solco tra le due componenti del PdL. Da una parte i cosiddetti “ciriellini” e dall’altra i fedeli alla Carfagna. Sebbene annunciati sul manifesto ufficiale non si sono presentati Antonio Mauro Russo (coordinatore provinciale PdL), Antonio Lubritto e Franco Cardiello, ma non c’era neppure Rosario Luisi (riferimento di zona). Davvero un grosso peccato, poteva essere la prova del nove dopo l’avvio della riconciliazione esternata dinnanzi a tutti i media venerdì 5 febbraio in occasione della presentazione del candidato sindaco di Cava presso la sede provinciale del PdL. Ovviamente ci saranno altre occasioni per confermare il “vento di conciliazione” prima delle elezioni. Scrivo questa riflessione anche perché il presidente del Club Giovanni Ricciardi, in premessa, ha invitato tutti all’unità vera. Ha portato il suo saluto all’assemblea anche il sindaco di centro-sinistra di Sala Consilina Gaetano Ferrari che, dimostrando grande sensibilità politica, è rimasto seduto in prima fila per tutta la durata della convention salese anche se spesso chiamato in causa con cattivo gusto da alcuni oratori. Molto interessante e “pulito” l’intervento di Amedeo De Maio (consigliere comunale) che ha, tra l’altro, ricordato a tutti l’esigenza di ritrovare presto il vero “linguaggio della politica” nel segno dell’unità e della cultura dell’ascolto per il bene della comunità. Lello Ciccone (cons. com. di Salerno) ha sferrato un duro attacco al sindaco di Salerno affermando che bisogna dire la verità alla gente e che è necessario lavorare a 360° per vincere. Alberico Gambino (anch’egli molto applaudito) ha puntato più sull’efficienza degli amministratori di centro-destra e su quanto il Governo centrale ha fatto a Napoli e in Campania e su quanto la Provincia sta già facendo per tutta la zona  a sud di Salerno, ivi compreso il Vallo di Diano. Addirittura sorprendenti, devo riconoscerlo, gli interventi dei due assessori tecnici provinciali Marcello Feola e Adriano Bellacosa; con grande capacità dialettica e qualità di contenuti hanno illustrato, punto su punto, il “progetto villaggio” di Edmondo Cirielli ed hanno ottimamente evidenziato la differenza principale tra l’amministrazione Cirielli e quelle che l’hanno preceduta. Le esperienze precedenti sono state pessime perché ogni decisione era legata ad un’esigenza politico-numerica; quella di Cirielli è legata ai progetti che si concretizzano attraverso precisi obiettivi. Viene da se, quindi, desumere che ogni decisione dell’era Cirielli è svincolata da ogni tipo di nomenclatura e non è funzionale ai nominativi che, pertanto, diventano pedine importanti ma assolutamente sostituibili. Sincerità per sincerità, questo è un modello di governo che realmente può dare ottimi frutti anche al fine di evitare la rapida costruzione di “orticelli di potere” personale. Ci vuole ancora del tempo, però, prima che venga assorbito da tutti e il Presidente, secondo me, sarà chiamato più volte a lavorare di fioretto. Di Eva Longo ho già detto, devo solo aggiungere che parlando di De Luca ha tuonato così: “E’ immorale che abbia speso oltre duemilioni di euro per palle e palline (luminarie !!) solo per lanciare la sua immagine verso le regionali”. L’ovazione della folla l’ha già incoronata, credo, per un posto nel consiglio regionale, e non solo.