Adotta una buca!

Giovanna Rezzoagli

L’edizione odierna de “Il Secolo XIX” riporta una notizia curiosa: su Facebook è nato un gruppo che invita i rapallesi ad adottare una buca presente sul territorio comunale. Devono essere davvero tante, visto che il giornale informa che gli iscritti sono oltre seicento. Sarà vero? Sarà falso? Chissà. Certo che il segnale è forte e chiaro per chi attualmente è al governo della città che ha ispirato persino un termine presente nel dizionario della lingua italiana. Provare per credere, “rapallizzazione” indica infatti una crescita smodata e smisurata di un centro abitato, proprio ciò che avvenne negli anni cinquanta, quando Rapallo divenne, o forse sarebbe più corretto affermare che tentò di diventare, la piccola Milano. Pur non vivendo nella città, non è difficile notare i tanti problemi che affliggono il traffico e non solo: pochi parcheggi, slalom sui marciapiedi per evitare le deiezioni canine e non. Anche la vivacità culturale della cittadina ha i suoi problemini: il taglio prima dato per certo, poi ritrattato, poi chissà, ai fondi per le manifestazioni riservate ai fumettisti, l’imbarazzante furto al Museo Gaffoglio di preziosi monili ospitati per una mostra. Riconosco a Facebook l’originalità della denuncia, peraltro civilissima, del degrado di una cittadina che deve fare i conti anche con gravi episodi di probabile matrice dolosa, come l’auto incendiata di un sacerdote di una parrocchia locale, noto per l’impegno profuso soprattutto nei confronti di giovani in difficoltà. Forse Rapallo assomiglia davvero a Milano, forse non negli aspetti più edificanti.