Salerno: De Luca, tutela per i diritti dei disabili

<<Sono anni che le persone con disabilità, i loro familiari e le loro Associazioni combattono per l’abbattimento delle barriere architettoniche e per il diritto a potersi muovere liberamente sul territorio alla pari di qualsiasi altro cittadino. Le Associazioni – afferma il Presidente dell’Anffas-Onlus di Salerno Salvatore Parisi – hanno ottenuto qualche successo, come l’installazione dell’ascensore alla stazione ferroviaria, ma certamente c’è ancora molto da fare. La lunga querelle tra il Comune di Salerno e le Associazioni di persone con disabilità sembra però essere arrivata ad una svolta grazie all’intervento del sindaco De Luca. L’antefatto risale al giugno dello scorso anno, quando il Comune di Salerno, con delibera di Giunta, ha adottato la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità. La delibera sembrava più un atto formale che sostanziale anche se la legge 3 marzo 2009, n. 18 impegna lo Stato e le amministrazioni pubbliche a reperire le risorse finanziarie necessarie a garantire il pieno ed effettivo esercizio dei diritti riconosciuti alle persone con disabilità e alle loro famiglie.Il merito del Sindaco De Luca sta nell’aver compreso che la cultura della non discriminazione e delle pari opportunità deve essere trasversale a tutti gli assessorati e nessuno in giunta può pensare di essere estraneo al processo inclusivo che è proprio di una comunità aperta e solidale.La novità nella politica di De Luca – continua Parisi – è stata proprio quella di attivare la collaborazione tra Luca Cascone, assessore alla mobilità, ed Ermanno Guerra, assessore alle Politiche Sociali. De Luca ha dato l’avvio ad un processo virtuoso che ha portato immediatamente Cascone e Guerra a scrivere al Suo omologo regionale per garantire anche alle persone con disabilità la possibilità di spostarsi sul territorio. Il Sindaco nel declinare le raccomandazioni della Convenzione ha indicato che le politiche per la disabilità devono percorrere trasversalmente tutti gli ambiti della vita comunitaria e non essere appannaggio solo dell’Assessorato alle Politiche Sociali. Questo comporta che le politiche della scuola, del lavoro, del trasporto debbano tener conto delle persone con disabilità e, laddove le risorse sono limitate, considerarle una priorità poiché non c’è niente di più ingiusto che fare parti uguali tra disuguali>>.