Regionali: cons.Carpinelli “Il PD decide di non decidere”

Intervenendo alla riunione promossa dal Segretario Regionale Enzo Amendola e dal coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca, ho esordito citando un aforisma di Ennio Flaiano: “La situazione è tragica ma non è seria”. Il PD, infatti, sta utilizzando un doppio metodo di lavoro per costruire le coalizioni e individuare i candidati a Presidente nelle regioni interessate dal voto del 28 e 29 Marzo. In Puglia la coppia D’Alema-Casini ha scelto prima il Sindaco di Bari Michele Emiliano e poi  il deputato Francesco Boccia, già sconfitto nelle primarie del 2005 da Nichi Vendola, attuale Presidente della Regione eletto dal popolo e tuttora in campo. Nel Lazio c’è stata prima una sbandata e poi, di fronte all’auto candidatura di Emma Bonino, il PD si è accodato riconoscendo che si trovava di fronte a un“ cavallo di razza”. E in Campania? Nella seconda regione d’Italia e la più importante del Mezzogiorno, quale metodo si è usato? Ci si trincera dietro l’alibi della costruzione della coalizione e dell’accordo con l’UDC quando mancano solo 74 giorni al voto. Gli elettori ci guardano perplessi e non comprendono questo modo di procedere. Molti ci hanno già abbandonato alle scorse Europee, dove il PD ha ottenuto un misero 22% pari a 200.000 voti in meno e meno 11% rispetto alle ultime politiche. Alle Provinciali, tre province governate dal centrosinistra sono passare alla destra, forte dell’alleanza con l’UDC. E’ inspiegabile che non si tenga conto dei sondaggi che, se da un lato danno il PDL in vantaggio, dall’altro ci dicono che il Sindaco di Salerno è l’uomo di punta in Campania e in Italia per affidabilità e indice di gradimento mentre il Presidente della Regione è al diciassettesimo posto tra i governatori nella graduatoria diffusa negli ultimi giorni dal Sole 24 Ore. Nella cabala napoletana purtroppo il 17 è un numero che non porta fortuna. Dunque i campani hanno il diritto di scegliere il proprio destino e di non consegnare la propria regione ai casalesi? E’ per questo che propongo di convocare immediatamente l’assemblea regionale del PD per poter mettere in campo il miglior candidato che, nel minor tempo possibile, sia in grado di costruire un’alleanza e un programma che ponga al centro la questione di una svolta radicale nei metodi di governo della Campania e la priorità assoluta di una lotta senza quartiere ai clan camorristici dei casalesi. Abbiamo il dovere di spendere tutte le nostre energie per salvare la Campania dalla destra ed evitare una sconfitta che avrà conseguenze sulla Nazione e sul Mezzogiorno.