Mercato San Severino: lamentele sul parco “Santina Campana”

Annamaria Noia

“Il parco Santina Campana tra il C’era e il C’è”: questo l’eloquente nonché poetico (ma denso di determinazione) titolo di un articolo-esposto, di una nota-denuncia posta alla nostra attenzione da parte di alcuni cittadini di Mercato S. Severino risiedenti nel parco “Santina Campana”, sito nella frazione – sempre più popolosa e ricca di espansione urbanistica – di S. Vincenzo.In particolare, si lamentano della scarsa attenzione ambientale – ma non soltanto, anche di altri problemi di socializzazione e di cultura – nel suddetto parco i soci e il presidente di una associazione ecologica più che strettamente ambientalista: il sodalizio “Cultura e natura”, retto dal docente sanseverinese Giovanni Sessa.L’associazione è sorta pochi anni fa e da un po’ di tempo ha osservato dei cambiamenti nella gestione del parco suddetto, un vero polmone verde nella frazione; per questo i membri ci hanno fatto pervenire l’articolo di cui all’inizio.Il testo dell’articolo recita così, e lo riportiamo integralmente di seguito: “Il parco è situato nella frazione di S. Vincenzo di Mercato S. Severino – ci dice, anzi scrive il presidente Sessa – l’architettura degli edifici e la presenza di ampie aree verdi volevano sin dal primo progetto costituire “un’oasi” nel deserto, rappresentato dall’edilizia dozzinale e ripetitiva (sono parole del presidente di “Cultura e natura”) che soffoca da tempo il territorio circostante.Così è stato per i primi anni di vita del parco.L’ariosità dell’impianto urbanistico – scrive ancora Sessa – e l’inconsueto uso di forme e colori vivaci hanno fatto sì che le case si popolassero velocemente di famiglie e che le attività commerciali entrassero subito in esercizio.Non solo (scrive Giovanni Sessa): i due giardini, arricchiti dalla presenza di aree e attrezzature per la socializzazione (area picnic, forni a legna, gazebo eccetera) e dei laghetti sono diventati motivi di attrazione per gli abitanti di Mercato S. Severino e dei paesi limitrofi.Era diventata consuetudine per genitori e ragazzi darsi appuntamento al parco “Santina Campana” per trascorrere il pomeriggio passeggiando e dando da mangiare alle ochette e ai pesciolini dei laghetti.In questo clima nacque [alcuni anni fa] una associazione pro parco, chiamata “Cultura e natura”, i cui soci e il presidente Giovanni Sessa si prefiggevano di salvaguardare il verde pubblico, di promuovere attività culturali di vario genere, creare una cooperativa per coinvolgere i ragazzi diversamente abili nella gestione delle attività ricorrenti nel parco [in effetti il professore Sessa si occupa proprio di insegnamento di sostegno, presso la scuola media “S. Tommaso d’Aquino” al capoluogo…].Il comunicato prosegue: “Questo idillio però è durato ben poco e da qualche anno a questa parte il parco versa in un vero stato di abbandono.Lungaggini burocratiche nel passaggio di gestione dal costruttore al Comune e la totale incuria sia degli abitanti che dei tanti visitatori stanno compromettendo il decoro degli spazi comuni.Nel frattempo alcune [altre] scelte di gestione hanno aggravato la situazione: ci si riferisce alla decisione di prosciugare il laghetto principale per poi successivamente interrarlo perché ritenuto insalubre ed economicamente non conveniente.L’effetto che sicuramente si è avuto – afferma il docente nella nota – è stato quello di ridurre drasticamente il numero di fruitori del giardino pubblico e – lamentano i negozianti – dei clienti delle numerose attività commerciali della zona.Un’altra conseguenza è stata quella di rompere un microecosistema ambientale unico nei paraggi: ogni tanto arrivava anche qualche gabbiano.Nel ritardare l’apertura della sede sociale si fa inoltre sì che gli abitanti, soprattutto gli anziani e i ragazzi, vaghino nel parco senza avere un locale dove riunirsi.Non c’è un controllo da parte della polizia locale riguardo il traffico e le soste, spesso selvagge, e quando i vigili vengono chiamati nei casi limite non intervengono e spesso giustificano il mancato intervento (sono sempre affermazioni dei vertici dell’associazione “Cultura e natura”) in quanto il parco è area privata e manca la segnaletica.Nel pioppeto, non attrezzato a tale compito – ci comunica ancora Sessa – spesso mettono le tende i circhi e gli zingari, espropriando i ragazzi dell’unico campo di gioco presente nel parco e il luogo diventa, soprattutto d’estate, focolaio di infezioni.Per non parlare della poca pulizia delle strade… a tal proposito – scrive il presidente Giovanni Sessa – vorrei ricordare con rimpianto un vecchietto – si chiamava Peppino – che per pochi soldi e qualche bottiglia di vino qualche tempo fa manteneva pulito il parco.Per quanto sopra si è detto – conclude dunque Sessa – ci si augura che al più presto il parco passi al Comune e che con l’azione dell’associazione e la partecipazione attiva di tutti i residenti esso possa rifiorire.”Questo è quanto è pervenuto da parte dei sanseverinesi di S. Vincenzo, sempre più convinti di voler salvare il parco “Santina Campana” in cui risiedono, rendendolo nuovamente ordinato e funzionale.

3 pensieri su “Mercato San Severino: lamentele sul parco “Santina Campana”

  1. Sono un cittadino del Parco, intanto grazie per aver pubblicato l’articolo, inoltre voglio aggiungere: non ce la facciamo più di vedere il parco agonizzante. Manca anche l’illuminazione e per questo è anche ritrovo di teppisti.

  2. Sono Carmine, uno dei tanti visitatori abituali del parco.
    Penso sia necessario valorizzarlo e attivarsi quanto prima affinché diventi un luogo di ritrovo e di fermento culturale, convinto che il vivere comune non si possa ridurre al semplice “salutarsi educatamente”, ma che debba piuttosto essere coinvolgimento e partecipazione alla crescita e tutela del bene comune.
    Cordiali saluti

  3. ho letto con attenzione l’articolo e vorrei aggiungere quanto segue:
    penso che sviluppare attività culturali e di ritrovo nel Parco sia una cosa buona per il futuro dei nostri figli.
    Il prosciugamento del laghetto è stato traumatico per i miei bambini perchè si sono sentiti defraudati di una loro fantasia. Spero che veng al più presto ripristinato – cordiali saluti

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