Raffaele Russo: lo scultore cavese alla Biennale Internazionale Contemporanea

Rita Occidente Lupo

La Biennale Internazionale di Arte Contemporanea di Firenze, presso la Fortezza da Basso, vetrina di talenti di tutto il mondo. Prestigiosa la carrellata di opere, annualmente fruite da un pubblico sempre più qualificato. E selezionate da un’esperta giuria, mirante specialmente alle tecniche. Anche  l’edizione 2009,  dal  5 al 13 dicembre, accorsatissima. Tradizioni, culture, etnie, in un mix che rendono l’evento prestigiosissimo. Svariate le categorie, dalla pittura alla scultura. Valida opportunità per i talenti emergenti, selezionati dal Comitato Scientifico della Biennale, tra i migliori artisti presenti sul panorama internazionale. Convegni e dibattiti nelle giornate tra la cura per il particolare e la conoscenza dei singoli artisti. “Sono stato davvero fiero di partecipare ad un evento di tale portata mondiale- ha dichiarato Raffaele Russo, scultore cavese, che è balzato all’attenzione per le sue opere marmoree  sulla figura umana.- Non immaginavo che la Biennale potesse mettere insieme tanti talenti: oltre 73 nazioni partecipanti, con circa 800 espositori. Sotto l’alto patrocinio del Presidente della Repubblica, la Biennale è entrata nello specifico delle singole opere. Le mie, per esempio, accuratamente selezionate, prima d’essere esposte. La scelta, indipendente dalla mia volontà.” Il modo di lavorare dello scultore, tradizionale. Per Russo, quello che importa, l’efficacia con la quale approccia i materiali anche grezzi. Dal travertino, alla semplice pietra leccese, passando per granito e bianco di Carrara. L’artista della forma, che riesce a strutturare con essenzialità il percorso anche spirituale, già in cantiere  con altre creazioni, al passo coi tempi. Tra le centinaia, gelosamente in mostra nella sua fucina laboratoriale a Battipaglia, anche la Trinità, che potrebbe costituire un emblema per l’Abbazia cavese, in occasione del Millennnio. Infatti Russo, particolarmente legato alla cultura benedettina metelliana, detiene un cursore d’indubbia testimonianza religiosa nelle sue opere. La Natività anche presepiale, nei Picentini, come i diversi personaggi di spicco del nostro tempo, che hanno lasciato un autorevole messaggio di salvezza: Madre Teresa di Calcutta. Russo va anche oltre il semplice afflato fideista, immergendo la saggezza esistenziale, nella incidenza delle  forme. Il suo comunicare attraverso le sculture, per giungere a tutti, in universale comunione d’intenti. Una sfida? La presenza delle sue opere in numerose collezioni pubbliche e private, come a collettive non solo nazionali, lascia intuire che l’arte, non appannaggio della strumentale economia di mercato, ma di un talento genetico, non  improvvisabile!

Un pensiero su “Raffaele Russo: lo scultore cavese alla Biennale Internazionale Contemporanea

  1. Complimenti al grande artista cavese Maestro Raffaele Russo che omora in modo encomiabile la nostra Salerno e provincia. Gi Cava dei Tirreni ho un grnade affetto sin dai tempi dello storico avvocato e giornalista Domenico Apicella e del suo peridico “IL CASTELLO” (nel quale apparvero molti miei interventi poetici e culturali).
    Sarei stato onorato se avessi avuto la possibilità di avera una foto di una sua opera per inserirla nel mio modestissimo quaderno di “Poeti e pittori del terzo millennio” dove hanno affluito fin’ora oltre cento Artisti e poeti nazionali.
    Buon lavoro, Maestro e auguri per un futuro prosperoso.
    Alfredo Varriale

I commenti sono chiusi.