La Salernitana ad un passo dall’inferno della Prima Divisione

  Maurizio Grillo

Anno nuovo, Salernitana… vecchia. L’ennesima sconfitta casalinga è l’ulteriore dimostrazione che l’ex fortino dell’Arechi costituisce ormai una terra di conquista per chiunque e che poco è cambiato, almeno per quanto riguarda i risultati, rispetto alla Salernitana dei mesi passati. Grassadonia fa esordire Capone e lascia Merino in panchina in compagnia del neo arrivato Balestri. Entrambi, anche se per motivi diversi, non hanno ancora i novanta minuti nelle gambe. Iachini ripropone il 3-5-2 vincente dell’ultima giornata prima della sosta. Per circa 20 minuti i portieri quasi non toccano palla. L’unica nota di rilievo è l’infortunio occorso al 17° a Fusco che deve uscire dal campo sostituito da Galasso. Un brutto segnale premonitore della serata. E’ Arcari, comunque, a compiere la prima parata su tiro di Montervino, col pallone che va in calcio d’angolo. Dopo due minuti il Brescia, al primo vero affondo, passa in vantaggio con una prodezza di Possanzini, che raccoglie la sfera al limite dell’area ed insacca con un tiro a parabola imprendibile per Polito. Ma solo dopo quattro minuti la Salernitana pareggia: è Soligo, il migliore dei granata, a siglare un bel gol alla Del Piero con un tiro di destro a giro. Però la difesa dei padroni di casa è, come al solito, in giornata no e regala al 30° il gol del vantaggio agli ospiti. Possanzini entra con disinvoltura nel “salone delle feste”, approfittando delle indecisioni di Galasso e Polito,  mette da posizione decentrata un pallone al centro che Vass è bravo a seguire, a differenza del suo collega Stendardo che invece si addormenta, e realizza la più facile delle reti. Il primo tempo termina senza ulteriori sussulti. Sembra entrare più determinata la Salernitana nella ripresa. Il Brescia arretra il baricentro d’azione e i granata provano a prendere in mano il pallino del gioco. Al 10° Fava impegna Arcari a terra. Lo stesso portiere dopo due minuti compie una prodezza sempre su Fava, smanacciando il tiro di testa dell’attaccante, quanto basta per inviare la sfera sulla traversa.Poi è Stendardo, con una bordata su punizione, a sfiorare il palo sulla sinistra del portiere avversario. Ma è il Brescia che va ancora vicino al gol con Caracciolo, è bravo Stendardo nell’occasione a salvare sulla linea. Anche la Salernitana, però, ha la sua occasione per pareggiare, ma Caputo salta moscio di testa e non riesce a deviare in rete davanti ad Arcari. Il colpo di grazia alla squadra di Grassadonia lo dà l’arbitro che concede un rigore inesistente al Brescia per un presunto fallo di Kyriazis su Caracciolo. L’impressione è che sia l’attaccante a commettere un fallo di sfondamento sul difensore, che in caduta si aggrappa alla maglietta dell’avversario. Saccani vede solo la seconda parte dell’azione ed indica il dischetto. Lo stesso Caracciolo trasforma il tiro dagli undici metri e il 3-1 per gli ospiti chiude la gara. Solo da segnalare un’interruzione a tre minuti dal termine della gara per le proteste del pubblico che invitava la squadra a ritirarsi dal campo e non solo per la decisione del direttore di gara. A questo punto la Lega Pro è ad un passo, chi vuole credere nei miracoli lo faccia pure.