Salerno: la Caporetto del mercato di Torrione

Aldo Bianchini

Improvvisa battuta d’arresto del “project financing” per la copertura del mercato di Torrione. Sembrerebbe,infatti, che il gruppo d’imprese aggiudicatario prima della proposta e poi della conseguente gara d’appalto (l’ati Coger spa e Oser spa facenti capo alla famiglia Rainone) sia in odore di stato prefallimentare e, pertanto, tale stato provocherebbe una rinuncia forzata alla realizzazione dell’opera, almeno da parte di detta Associazione Temporanea d’Imprese. L’area mercatale da coprire con un progetto avveniristico presentato in pompa magna dal Sindaco di Salerno; 12000 mq. distribuiti tra spazi a cielo aperto e costruzioni coperte con giardini pensili, quasi come a Babilonia dove era veramente facile turlupinare la povera gente credulona. Una struttura a stella, elegante e funzionale con parcheggio pubblico a rotazione finalizzato a soddisfare il bisogno degli operatori e degli utenti ed anche per colmare il deficit-park dell’intero quartiere. Nella primavera del 2008 il Comune, nell’ambito del Programma Triennale delle OO.PP. 2008-2010 avvia la procedura standard per la realizzazione di detto edificio secondo il modello del “project financing” disciplinato dagli artt. 153 e seguenti del Codice dei Contratti Pubblici di cui al D.Lgs. n. 163 del 12.04.06, come modificato e integrato dal D.Lgs.  n. 113 del 31.07.07=. Aderiscono otto gruppi imprenditoriali e il Comune in forma monocratica sceglie il gruppo Coger/Sofer perché rispondente ai requisiti del bando. Nel marzo del 2009 la Coger/Sofer (grazie anche al valore aggiunto della Dam spa di Ravenna per la progettazione tecnica -Cooperative Rosse ??-) diventa aggiudicataria definitiva. Dopo nove mesi tutto tace. Nelle more la Coger si è trasformata da spa in srl ed ha trasferito la sua sede legale da Roma a Castel San Giorgio anche a causa di una situazione economica-societaria alquanto instabile. Inoltre per cautelare i patrimoni societari e familiari sembrerebbe che la famiglia Rainone abbia “cautelativamente” scisso le società partecipanti al project financing di Via Robertelli in ulteriori due strutture simulandone le rispettive autonomie. Una “spin-off” immobiliare quasi perfetta, sulla quale gli eventuali terzi creditori (agenzia delle entrate, tribunale fallimentare e creditori semplici) avranno, infatti, poco da lavorare giudizialmente per dimostrarne l’inefficacia. Anche le banche , a quanto è dato di sapere, hanno preso il largo del Gruppo Imprenditoriale relegandolo in “quarantena” perché sarebbero diversi i protesti accumulati negli ultimi tempi nelle società del gruppo, specie nella Coger srl, alcuni anche per aspetti non propriamente societari. E il mercato di Torrione? Per il momento è praticamente saltato. Ma c’è di più, rischiano di saltare anche altri grandi opere pubbliche (non ultima la variante della Fondo Valle Calore) per le quali la Coger risulta compartecipe. Il resto alla prossima puntata.