Ferrigno-Fasano: analogie e misteri!!

Aldo Bianchini

La porta ben chiusa dall’interno, le serrande abbassate, nessun segno di scasso, nessuna traccia di presenza esterna, le mani legate, il corpo riverso in una pozza di sangue, il resto tutto terribilmente a posto; insomma la classica scena per creare misteri e dubbi su una morte atroce e crudele. Se a questa scena si aggiungono altri particolari ecco create le analogie: scienziato ricercatore nel mondo della medicina, docente universitario, importanti relazioni internazionali, luogo di nascita in provincia di Salerno, carriera professionale lontano dal luogo di origine, familiari ancora nei paesi natii, età quasi identica e tante frequentazioni sospette. L’assieme di tutti questi particolari, se analizzato in senso cronachistico e non giudiziario, possono dare la stura ad una miriade di supposizioni ed anche, perché no, di analogie tra due casi di morte sospetta. Il primo, riferito al professore Ottavio Fasano di Valva trovato sgozzato nella sua abitazione di Palermo la mattina del 30 settembre 1994. Un mistero ancora tutto da chiarire sul piano giudiziario: sgozzato, con le mani legate e due tagli profondi alla gola. La porta di casa regolarmente chiusa dall’interno. Tra il primo e il secondo taglio avrebbe bevuto molta acqua. Ottavio Fasano era molto noto in campo internazionale e si interessava di ricerche contro il cancro. Quindici anni dopo, la mattina del 25 dicembre 2009, nella sua abitazione di Rijswijk (in Olanda nei pressi de L’Aia) viene trovato morto in una pozza di sangue e con le mani legate il ricercatore Antonio Ferrigno di Cava de’ Tirreni. Noto in campo internazionale per le sue ricerche in materia di pacemaker. La porta di casa chiusa dall’interno, ancora da chiarire molti particolari sulle modalità della sua morte. Entrambi, Fasano e Ferrigno, avevano avuto rapporti con università tedesche e con imprese multinazionali della medicina. Chi hanno visto negli ultimi giorni prima del loro ritrovamento? Si sentivano in qualche modo minacciati? Quali erano i loro rapporti con le multinazionali? Domande alle quali gli inquirenti di Palermo non hanno ancora risposto e quelli olandesi dovranno cercare di rispondere. Per il caso Fasano si sa soltanto che spesso ritornava a Valva dove era solito frequentare il castello del barone Christian Von Hauska (SMOM) alla presenza di un unico testimone, tale Giuseppe Vuocolo (detto “zi Peppe”) guardiano del castello all’interno del quale secondo la leggenda aleggia un fantasma. Di cosa parlavano, di come passavano le serate non si è saputo mai nulla; tutti e tre sono morti in maniera a dir poco sospetta. Hauska verso la fine degli anni 80 dopo una cena con amici, Fasano sgozzato a Palermo nel ‘94 e Vuocolo in circostanze misteriose dentro il fossato del castello nel ’96. Nell’inchiesta giudiziaria finisce anche lo SMOM (Sovrano Militare Ordine di Malta) di cui il barone rosso Von Hauska era il plenipotenziario; si parla di finanziamenti sospetti post-terremoto per svariati miliardi di vecchie lire e sulla vicenda intervengono i senatori Roberto Napoli e Vincenzo De Masi con interpellanze al ministro di grazia e giustizia per sapere se esistono relazioni tra la morte di Fasano, la sua amicizia con Hauska e i finanziamenti ex legge 219/81, come avevano già in un certo senso denunciato i consiglieri comunali di Valva dell’epoca (siamo nel 1994 in piena tangentopoli) Michele Cuozzo (oggi sindaco), Mariana Grisi, Giovanni Cuozzo e Valeria Tenebruso. Arrivano a Valva anche gli ispettori dell’allora ministro Alfredo Biondi. Il 16 febbraio 1995 scende a Valva addirittura Piero Marrazzo con la sua “Cronaca in diretta”. Il paese, guidato da Michele Figliulo (oggi segretario provinciale PD), si scuote e chiede la verità mentre il sindaco annuncia in diretta la proposta di istituire un premio alla memoria di Ottavio, suo vecchio amico. Poi tutto finisce nell’apparente dimenticatoio. E la sorella di Fasano “Luisa”, che vive a Battipaglia, attende ancora giustizia. In una prossima puntata cercherò di ricostruire l’intera vicenda parlando anche delle altri due morti sospette. Il caso attuale, quello di Ferrigno, non si sottrae a tutti i misteri che le circostanze in cui è maturata la sua morte lasciano intravedere senza ombra di dubbio. Anche Ferrigno tornava spesso nel suo paese natio, era atteso a Cava de’ Tirreni per i primi giorni del 2010 dal suo amico Pasquale Petrillo e dai suoi familiari di Passiano. In Olanda viveva da solo (come Fasano a Palermo) dopo la separazione dalla moglie. Il suo cadavere è ancora a disposizione delle autorità giudiziarie olandesi.

 

 

2 pensieri su “Ferrigno-Fasano: analogie e misteri!!

  1. Per me è tutto semplice e chiaro: basti pensare che se in una palazzina con più appartamenti, viene mandato a vivere una spia operativa, questa può procurarsi le chiavi della casa della vittima di turno.
    Entrano in casa quando il soggetto non c’è e si nascondono, armati, per poi sorprenderlo inerme, mentre si rilassa.
    Lasciano tutto in ordine, per depistare le indagini, e far pensare che sono stati i suoi familiari in contrasto, ed il gioco è fatto: mettono sotto inchiesta i familiari in contrasto, ed hanno soddisfatto i familiari che sono in armonìa, e finiscono le ricerche.
    In realtà chi organizza tutto ciò non può essere altri che una potente organizzazione internazionale nel campo della grande industria e dello spionaggio industriale, e forse dei brevetti, dove gli interessi in gioco sono enormi.

I commenti sono chiusi.