Cava de’ Tirreni: tragica e misteriosa scomparsa di Ferrigno

Lo scorso 24 dicembre è misteriosamente scomparso in Olanda il dottor Antonio Ferrigno, 54 anni, fisico nucleare cavese e capo esaminatore dell’Ufficio Internazionale Brevetti de L’Aia. Il corpo esanime dell’alto funzionario è stato ritrovato dai propri familiari nell’abitazione di Rijswijk, la cittadina nei pressi de L’Aia, dove da circa venticinque anni risiedeva. Le cause del decesso non sono state ancora chiarite dalle autorità di polizia olandese che, nel massimo riserbo, stanno indagando in tutte le direzioni anche in ragione del delicato lavoro svolto dal dottor Ferrigno, responsabile dei brevetti relativi ai nuovi ritrovati su scala mondiale in materia di pacemaker. Esperto di alta tecnologia, il dottore Ferrigno era molto stimato dalla comunità italiana nei Paesi Bassi e molto noto anche nella comunità scientifica internazionale. Antonio Ferrigno, dopo la maturità scientifica conseguita con il massimo dei voti nel liceo scientifico metelliano “Genoino” e la laurea con lode in Fisica nucleare presso l’Università di Salerno, aveva per alcuni anni svolto attività di ricerca sulla superconduttività presso l’Università di Berlino e successivamente aveva tenuto un dottorato di ricerca presso gli atenei di Napoli e Salerno, culminati poi in numerose ed apprezzate pubblicazioni di carattere scientifico. Quindi il trasferimento in Olanda, dove era stato prescelto dall’Ufficio Internazionale Brevetti tra numerosi concorrenti in rappresentanza del nostro Paese, anche per la sua conoscenza delle lingue: inglese, francese, tedesco, oltre all’olandese e alla lingua madre italiana. La sua passione per la fisica lo aveva portato alla notorietà qualche anno fa con la pubblicazione nel 2001, sulla prestigiosa rivista americana “Galilean Electrodynamics”, di una sua ricerca in cui avanzava non poche obiezioni sulla teoria della relatività di Einstein. Antonio Ferrigno, però, nonostante gli impegni professionali e le sue ricerche, trovava il tempo per  dedicarsi ad un’intensa attività culturale, sociale e civile anche in Olanda, dove era dirigente e tesoriere della sede Comites dei Paesi Bassi, il comitato degli italiani residenti all’estero, uno degli organismi rappresentativi della collettività italiana, previsti dalla legge sugli italiani all’estero. I Com.It.Es., infatti, contribuiscono ad individuare le esigenze di sviluppo sociale, culturale e civile della comunità di riferimento e cooperano con l’Autorità consolare nella tutela dei diritti e degli interessi dei cittadini italiani. Antonio Ferrigno, nativo della frazione cavese di Passiano, era comunque rimasto legatissimo alla sua terra, al suo Paese, a Cava de’Tirreni, di cui era innamoratissimo e ne seguiva con attenzione le vicende politiche e culturale, e dove veniva almeno due-tre volte all’anno per ritrovare i suoi familiari (il fratello Giovanni, le sorelle Anna e Maria ed i numerosi nipoti), ma anche i vecchi compagni del liceo, che da sempre ammiravano la sua geniale intelligenza, ma anche la sua umiltà, semplicità e calda umanità.

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