Salerno perde punti: Trieste sul podio!

di Rita Occidente Lupo

Ogni tanto, qualche sondaggio drizza le antenne dell’orgoglio. Impennando anche miti città, aliene dal farsi pubblicità. Tra chi gareggia nell’allestire luminarie e nello scippare termovalorizzatori, chi lavora senza pretese d’assurgere alla ribalta nazionale. Salendo in tal modo sul podio. Il caso di Trieste, per il 2009 al primo posto nella classifica realizzata del ‘Sole 24 Ore’, sulla qualità della vita nelle province italiane. Cenerentola, Agrigento, preceduta da Napoli. Trieste Belluno e Sondrio, le tre sorelle in cui lo standard civico realizza le premesse della convivenza democratica. Stranamente anche alcune città campane, insieme alle pugliesi, fanalini di coda. E mentre le agguerrite Milano e Roma  avanzano, altre  come Napoli, Torino, Bari o Palermo, nella seconda metà della classifica. Indicatori della classifica, tenore di vita, affari e lavoro, ordine pubblico, servizi, ambiente, popolazione e tempo libero.  Anche se c’è sempre chi commenta tali risultati e chi opina che le indagini demoscopiche non rispecchiano per intero la popolazione, le cifre parlano chiaro. La forbice tra Nord e Sud continua a dimidiare il Paese. Ed anche se specialmente al Sud, si tenta in tanti modi di ottimizzare la qualità urbana, sempre in affanno il Meridione. Anche Salerno, avvolta dalle luci del mega albero natalizio, intende salire in vetta. Qualche anno addietro, ogni giorno qualcuno mitragliava posizioni inesistenti su tale classifica. Non sono certamente le luminarie natalizie, che migliorano servizi e tenore di vita. Troppi led, droganti i veri problemi civici, possono anche infastidire. Lo sfavillìo di colori, la molteplicità dei soggetti ritratti, col Natale non sempre c’entra. Anche lo smarrimento del senso religioso di tale Festività andrebbe recuperato, in un Paese che non può alzare la voce solo dinanzi alla sentenza di Strasburgo per il Crocefisso. Salerno, probabilmente, costruisce favole incantate, nella Villa Comunale, dimenticando che esistono impellenti necessità per la sopravvivenza civica.