Salerno: CISL e CGIL contro Governincontra

Le dichiarazioni dei massimi vertici di CISL e CGIL a Salerno sulla loro esclusione da Governincontra sono emblematiche di come il loro sindacato non serve più ai lavoratori. Se la UIL poi non ha detto niente è perchè dimostra almeno una coerenza oggettiva vista la sua completa complicità con il Governo in carica. Nemmeno l’apparente opposizione al Governo Berlusconi della CGIL si salva a Salerno (apparenza ampiamente dimostrata dall’epocale e disastroso accordo sull’Alitalia siglato l’anno scorso, in privato a casa Veltroni con Epifani e Colaninno: altro che opposizione). Non può e non deve interessarci la polemica inutile verso il sindacato concertativo, ciò che è importante è parlare ai lavoratori e fare chiarezza sulla funzione politica e sociale del sindacato. Risultano stonate e palesemente insulse le dichiarazioni di Tavella e di Giudice perchè dichiarano il fallimento come rappresentanti dei lavoratori solo per il fatto che a loro non è stata data parola nella passerella politica dell’evento organizzato a Salerno dal ministro Rotondi. Sono i lavoratori che devono prendersi la parola manifestando e protestando per rivendicare il loro diritto al lavoro e al reddito per le loro famiglie. Ma questi rappresentanti, provinciali, lasciano i lavoratori a casa, seppure già licenziati o nel migliore dei casi già in cassa integrazione. Lasciano a casa i lavoratori spegnendo ogni possibilità di conflitto che è l’unica forza contrattuale che i lavoratori hanno per vincere anche la più banale delle vertenze. Lasciano che le lotte si frammentino e si isolino nei posti di lavoro. La strumentalizzazione e il fallimento del gruppo ALVI a Salerno ne è l’esempio più eclatante. La concertazione e il controllo sociale dei lavoratori di CGIL, CISL e UIL, segna la sconfitta e la sottomissione completa dei lavoratori alle leggi selvagge del mercato dentro una crisi pagata con licenziamenti, fallimenti e ristrutturazioni aziendali che continuano senza soluzione di continuità in tutta ITALIA. Il sindacalismo di base, rivendica con chiarezza e determinazione la sua prospettiva conflittuale e di classe senza la quale i lavoratori non potranno mai avere una voce che davvero possa tornare a contare (senza aspettare nessun invito di circostanza, a Salerno come in tutto il paese). La vera e unica prospettiva è il nostro progetto di unità per un sindacato che serve: dal Patto di Consultazione del 2008 siamo al Patto di Base nel 2009. Per il 2010 presenteremo il nuovo soggetto sindacale a cui centinaia di dirigenti e delegati stanno lavorando attraverso percorsi e scelte per unire le lotte nel nuovo SINDACATO DI BASE.