Salerno-Udeur: Mastella annuncia querele e Anastasio aderisce al partito

Albi 

Una sala del Grand Hotel affollata da tanta gente genuina e fedele. Anche preoccupata per le vicende giudiziarie di Sandra Lonardo,  moglie di Clemente Mastella. E’ proprio con il suo nome che Pasquale D’Acunzi (segretario provinciale Udeur) apre i lavori della convention tra gli applausi scroscianti indirizzati alla grande assente, cioè la Presidentessa della Regione Campania impedita da un atto immotivato della magistratura ad esercitare le sue funzioni, quelle funzioni che gli elettori le hanno assegnato. Parole sacrosante quelle di D’Acunzi che  tirano ulteriori applausi da una platea calda ed accorata. Riferendosi alla Provincia il segretario provinciale dice che si vince insieme e si amministra insieme dopo aver condiviso le sue linee programmatiche. “Non è possibile conferire vari ed importanti incarichi nelle mani di poche persone; questo non piace e non va bene. La provincia di Salerno non è una zona franca, qui si deve fare la politica seria, quella che mette a disposizione di tutti l’esperienza e la trasparenza. Se non ci saranno delle nuove direttive non potremo oltre rimanere alleati del presidente Cirielli; eppure avevamo ipotizzato un progetto MITO per poter dare oltre duemila posti di lavoro; di questo oggi la nuova giunta provinciale non ne parla più. Avevamo fatto una scelta convinta, siamo nel centro destra e vi rimarremo, ma necessita una nuova rotta da parte di Cirielli”. Sale alla ribalta Wilma Fezza, presidente provinciale del partito. “Dobbiamo ritornare subito allo spirito di appartenenza nell’ottica di quella che è la nostra funzione di partito centrista e nello spirito dei valori cattolici. Bisogna recuperare questi aspetti e portarli avanti, a dispetto di chi fa della politica  un fatto solo personalistico. Certo anche noi abbiamo commesso errori, ma chi non ne fa; è necessario riconoscerli ed evitarli per il futuro. Questa è la scossa che potremmo dare nel segno di una novità avanzata sul piano culturale e politico attraverso, appunto, l’appartenenza, la linearità e la trasparenza. Esorto oggi il nostro leader nazionale, il mio leader, a dare uno scatto d’orgoglio senza creare nessuna ombra di dubbio sugli appartenenti all’Udeur”. Il consigliere provinciale Antonio Anastasio, ufficializza se ce ne fosse stato ancora bisogno, il suo passaggio all’Udeur di Mastella e di Del Mese. Anastasio parte all’attaco della provincia, accusandola di non aver fatto niente di utile per il territorio e “domani mattina- enfatico- notificherò agli Organi provinciali il mio passaggio”. C’è anche Pietro Mastrangelo, nuovo capogruppo Udeur in Regione che raccoglie un caloroso applauso per essersi impegnato a fondo per l’approvazione del piano casa. E’ il turno di Raffaele Maienza, rappresentante dei giovani udierrini che saluta e ringrazia tutti. Parla dell’amicizia che ha cementificato i rapporti tra i vari appartenenti al partito grazie anche all’impegno ed alla limpida azione della signore Mastella. “Molti, quando le vacche grasse sono finite, sono scappati dal partito, ora si potrà lavorare meglio di prima. Deve essere un partito che non deve più basarsi sulle spalle di Clemente Mastella ma tutti devono tirare la carretta e non nascondersi sotto l’ala protettiva dell’eurodeputato”. Franco Grimaldi, vice segretario regionale, saluta l’ufficialità dell’ingresso di Anastasio nel partito che consente, così, di avere un consigliere provinciale. Prende la parola il segretario regionale del partito Giulio Di Donato (già mitico vice di Bettino Craxi ai tempi d’oro del PSI prima di tangentopoli) che si lancia subito in un attacco contro il dipietrismo e di Di Pietro che tanti danni ha prodotto nella convivenza civile del Paese. “Ci sforziamo di avere fiducia nella magistratura ma i fatti, in verità, non ci aiutano; i magistrati prendono solo provvedimenti punitivi senza andare alla ricerca della verità e danneggiano questo o quel partito. La divisione tutta interna al PdL non ci aiuta per la riforma della giustizia. Adesso però dobbiamo pensare a fare politica ed a guadagnare consensi nelle prossime elezioni per farci diventare un partito propulsore del centro-destra. Molte ancora sono le emergenze; viviamo in una regione dove negli ultimi anni sono stati persi 170mila posti di lavoro. Su queste cose dobbiamo puntare per battere la crisi e distinguerci rispetto ad altri; eppure in Campania sono arrivati miliardi e miliardi di euro, soprattutto nell’agenda 2000-2007. Fa bene De  Luca ad attaccare Bassolino ed a mettere  in evidenza le carenze del suo partito incapace di governare la regione; Salerno non fa testo, è una goccia in un mare di disservizi. Bisogna adeguare la nostra azione politica e non vincolarla soltanto alle apparizioni televisive..Ed arriva il turno dell’on. Paolo Del Mese che subito ringrazia Anastasio per la scelta fatta in piena autonomia e senza accordi preventivi. Attacca prontamente la Provincia “fino a questo momento il Presidente non ha adottato alcun provvedimento discusso e condiviso; ormai Cirielli sta facendo un partito per conto suo, senza dare conto a nessuno. Il Presidente deve rispettare gli impegni assunti e deve ricordare che senza il consenso dei partiti di centro non avrebbe vinto le elezioni e si sarebbe fermato al 33%. Siamo sorpresi da questi atteggiamenti, non credo che potrà continuare così in quanto finirà per non accontentare più nessuno. Le attese della provincia sono tante e, per il momento, tutte disattese. La Provincia sta vivendo un periodo di oscurantismo politico, come quello dalle regione rispetto al governo di Bassolino. Se vogliamo anche il metodo di governo di De Luca, alla lunga non vince perché da soltanto risposte personalistiche con contrapposizioni di potere senza pensare ad un disegno globale politico futuro per il territorio; insomma Salerno non può rimanere fuori da un discorso politico complessivo ed è proprio qui l’errore di De Luca, che non è riuscito a non farsi combattere dall’interno del suo stesso partito. Scroscianti applausi salutano l’on. Clemente Mastella, che parla con il suo solito cipiglio e grande autorevolezza. “Domenica è successo qualcosa –dice Mastella- e dobbiamo tutti esprimere grande solidarietà a Silvio Berlusconi. Contesto le manifestazioni opache di solidarietà e le malcelate reticenze. Ogni titubanza nella condanna fa aumentare il rischio di instabilità per il nostro Paese. Nonostante qualche tentativo di alcuni magistrati di metterci in un angolo, noi abbiamo il dovere di andare avanti. Ci sarà, comunque, un giudice a Berlino.  Troppi episodi, da Garlasco a Perugia a Cucchi, ci devono indurre a combattere per la riforma della giustizia”. E racconta il caso di un suo cugino omonimo, accusato di aver vinto un concorso illegittimamente e che dopo la sua conclamata innocenza, la sua denuncia in Procura non è stata presa in esame, almeno fino ad oggi. Gli arbitri non si contano più. “Forse nei prossimi giorni denuncerò –ha detto Mastella- alcuni fatti che riguarderanno anche la Procura della Repubblica di Salerno per la complicata vicenda tra Salerno e Catanzaro; pur essendo stato io assolto per mancanza di reato. Il Presidente Palamara, nel fuori onda tra Fini e il procuratore Trifuoggi, si è giustificato in quanto il procuratore non aveva mai inquisito Berlusconi; nel mio caso invece stiamo parlando di un magistrato divenuto europarlamentare che viene giudicato dagli ex colleghi come se fosse ancora magistrato. E questo non può più essere. Stiamo attraversando un periodo drammatico che fa dire a tutti noi: E se non ci fosse Berlusconi…?. In Campania viviamo in piena emergenza politica e siamo in presenza di coalizioni che è molto difficile individuare con chiarezza. E’ tempo di fare scelte precise, condivise ed utili per tutto il territorio. La politica riflette la società e noi siamo espressione della società come tale, nel bene e nel male. Si deve lavorare con un’idea motoria per dare un messaggio preciso ai nostri elettori. Qui non si discute più e, quindi, non si fa politica in un mezzogiorno che sembra ancora ancorato al Regno delle Due Sicilie. Nelle grandi coalizioni c’è molta diffidenza e ciò può avvantaggiare il nostro partito. Non a caso Cavour  inviò una piccola rappresentanza nella guerra globale, ma lo fece per ottenere la giusta valutazione che gli spettava. Importante la presenza delle donne nelle liste anche perché il doppio voto, di recente validato dalla Corte, consentirà nuovi orizzonti. La battaglia dell’Udeur è e sarà campale; il riconoscimento per quanto il partito farà verrà dopo. Come sempre i conti si fanno alla fine”.

Un pensiero su “Salerno-Udeur: Mastella annuncia querele e Anastasio aderisce al partito

  1. Ma vergognatevi!
    Prego perché arrivi il tempo delle forche nelle piazze di tutta Italia, così che vengà fatta fuori tutta la classe dirigente di questo Paese, a partire da quella della Campania e Mastella in primis.
    E sciacquatevi la bocca quando parlate del Regno delle Due Sicilie!

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