Regione: il cons.Gagliano “Legge elettorale, lavoro positivo”

La Corte Costituzionale, ieri, si è pronunciata sul ricorso del Governo in merito alla nuova legge elettorale regionale e, di fatto, lo ha respinto, stabilendo in maniera ufficiale che il testo della legge elettorale, approvato dall’Aula nei primi mesi del 2009, è da ritenersi legittimo a tutti gli effetti.Viva soddisfazione è stata espressa dal Presidente della Commissione Statuto, il Consigliere Regionale del PDL Salvatore Gagliano, che ha dichiarato: “La decisione della Corte Costituzionale dimostra che il lavoro svolto in Commissione Statuto, in questi anni, è da ritenersi decisamente positivo. Dopo l’approvazione del nuovo Statuto, avvenuta dopo 35 anni, ecco che anche la legge elettorale rappresenta un grande passo in avanti. Nei contenuti, si passa, dando totalmente piena voce alle scelte territoriali, all’eliminazione del listino bloccato, per cui i Consiglieri eletti dal popolo saranno 60, più il Presidente della Regione, e non più 48. Viene dato ampio spazio alla diversità di genere. Infatti, la rappresentanza di un genere non può essere, nella lista, superiore ai due terzi. Nel caso della provincia di Salerno dovrebbero esserci un massimo di 7 candidati di un genere e 4 dell’altro. Il sintema continuerà ad essere proporzionale, così come continuerà ad essere diretta l’elezione del Presidente della Giunta regionale. Oggi, inoltre, si garantisce la rappresentanza per ogni provincia e la preferenza passa da una a due, a condizione le due preferenze siano attribuite a candidati di  genere diverso, altrimenti la seconda preferenza sarà annullata. Con la pronuncia della Consulta, da oggi non esisteranno più equivoci e la Campania saprà con quale sistema si dovrà votare i prossimi 28 e 29 marzo.Va evidenziato che questa legge elettorale, partorita in Commissione Statuto, non è stata assolutamente modificata in Aula. L’unica variazione sostanziale è stata apporta dal Consiglio per un emendamento,  proposto da Rifondazione Comunista, che ha fatto sì che le preferenze passassero da una a due”