Oculistica: la degenerazione maculare legata all’eta’

Ogni martedì e giovedì  di novembre, alle ore 14, 45, in onda su Telecolore “Oculistica e Prevenzione” col Dott. Prof. Vincenzo Pagliara. La degenerazione maculare legata all’età o DMLE è un problema di salute pubblica che, in Italia, interessa più di un milione di persone. L’aumento della vita media ha determinato una maggiore incidenza di questa malattia. La DMLE può condurre alla cecità e rappresenta la  causa più frequente di diminuzione della funzione visiva nelle persone al di sopra dei 50 anni. La prognosi può essere migliorata solo con una diagnosi precoce ed una opportuna terapia. Inoltre, un adeguato stile di vita può rallentare il processo d’invecchiamento delle strutture oculari interessate. La DMLE è una patologia dell’occhio che colpisce la zona centrale della retina, detta macula. Si tratta di una malattia cronica degenerativa che, gradualmente, può causare la perdita progressiva ed irreversibile della visione centrale, poiché la macula ha la funzione di consentici una visione distinta.La DMLE è una patologia correlata all’età, che esordisce a partire dai 50 anni, con una frequenza sempre maggiore con l’avanzare dell’età.( 10% circa a 60 anni fino ad arrivare al 60% dopo i 90 anni ) ed una più alta prevalenza nelle donne. Vi sono dei fattori di rischio e dei fattori genetici ( familiarità ) che possono favorire l’insorgenza e l progressione della malattia. Tra i fattori di rischi per l’insorgenza della DMLE, sono importanti l’età ed il fumo; vanno considerati anche l’ipertensione arteriosa e l’obesità. Infine è determinante lo stress ossidativi dovuto all’esposizione cronica alla luce ed alla carenza di vitamine ed oligoelementi. La combinazione di questi diversi fattori ed una predisposizione genetica causano la formazione delle cosiddette “drusen”, importanti per lo sviluppo della DMLE, che può presentarsi in due forme diverse. Con il prolungamento della durata della vita l’affezione ha il tempo di evolvere oltre gli stadi iniziali, relativamente silenti e che costituiscono la “maculopatia legata all’età”, fino a raggiungere lo stadio di degenerazione (DMLE atrofica e DMLE neovascolare).Per comprendere meglio la degenerazione maculare, esaminiamo come funziona l’occhio. L’occhio funziona come una macchina fotografica. La luce attraversa le strutture trasparenti dell’occhio (cornea, cristallino, corpo vitreo) e le immagini si riflettono sulla retina, una pellicola fotosensibile che ricopre, all’interno, il bulbo oculare. La macula è una piccola area della retina deputata alla visione centrale, cioè alla distinzione delle immagini: essa consente di leggere, scrivere, distinguere i dettagli più fini. Al di fuori della macula si vede l’ambiente circostante.La degenerazione maculare è una malattia che interessa solo l’area centrale della retina, mentre l’area periferica resta inalterata: Ciò rende difficile la lettura e la visione dei dettagli senza l’utilizzo di strumenti d’ingrandimento come, ad esempio, una lente. Le drusen sono depositi di sostanza che si accumulano sotto la retina e si presentano come macchie bianco-giallastre durante un esame del fondo oculare. Sono dei detriti cellulari che la retina non riesce ad eliminare, tipiche della degenerazione maculare, e sono presenti sin dall’inizio della malattia. All’inizio la visione centrale e la visione dei dettagli sono ancora normali, ma con il tempo le drusen possono causare danni irreversibili che portano progressivamente  ad una degenerazione fino alla distruzione dei fotorecettori. Esistono due forme di DMLE: secca e umida. La forma secca o atrofica è la più frequente (85-90%) dei pazienti e la meno grave. Interessa spesso entrambi gli occhi, ma solitamente si manifesta in modo asimmetrico. Si ha un’alterazione della funzionalità delle cellule della retina deputate alla percezione degli stimoli luminosi che vengono sostituite da zone atrofiche. Queste zone compaiono intorno alla macula e si estendono lentamente, nel corso di molti anni, senza dare problemi di vista. Infine si riuniscono e, interessando l’area foveale, (al centro della macula), causano un calo della vista. Questa forma di DMLE ha un’evoluzione lenta.La forma umida o neovascolare è più rara della forma secca (colpisce il 10-15% dei pazienti), ma progredisce più rapidamente. Può condurre in pochi mesi o anche meno ad una grave compromissione della funzione visiva. In questo stadio è possibile trarre beneficio da nuovi trattamenti (iniezioni intravitreali di farmaci antiangiogenici). Nella DMLE umida possono svilupparsi dei neovasi patologici che, crescendo in modo anomalo, possono causare emorragie.Anche se attualmente non sono disponibili farmaci in grado di prevenire la DMLE, è evidente il ruolo positivo dell’assunzione di integratori a base di vitamine antiossidanti e di oligoelementi al fine di rallentare l’evoluzione della malattia. Le difese naturali delle retina contro le aggressioni tossiche sono rappresentate da enzimi che agiscono in combinazione con alcune vitamine ( A, C ed E ) e con alcuni oligoelementi ( rame, selenio e zinco ) aventi un’azione antiossidante, che ha un ruolo protettivo.La Luteina è un componente essenziale del pigmento maculare, ed è presente nelle verdure a foglia verde quali spinaci, verza o cavolo. Un’alimentazione ricca di luteina è associata ed una diminuzione del rischio d’insorgenza della DMLE del 43%.Il consumo di pesce, ricco di acidi grassi Omega-3, per più di due volte a settimana, riduce del 30% il rischio della progressione di DMLE.Il Resveratrolo e gli estratti di Vitis Vinifera, presenti in particolare nell’uva e noti per l’effetto protettivo in caso di patologie neovascolari, hanno un effetto benefico anche nei confronti del rischio di progressione della DMLE. Soggetti che avevano consumato vino rosso, ricco di resveratrolo, mostravano una riduzione del rischio d’insorgenza della DMLE del 34% rispetto a coloro che non ne avevano consumato. Importanti nella prevenzione della DMLE sono anche altre sostanze: la Zeaxantina e l’Astaxantina, simili alla luteina; i Tocotrienoli, simili alla Vitamina E; il DHA-Omega 3, simile agli Omega-3, che può essere estratto dalle alghe marine. E’ importante la diagnosi precoce della maculopatia, per ritardare quanto più possibile l’evoluzione verso la degenerazione maculare. A partire dai 50 anni è consigliabile effettuare periodicamente visite oculistiche, per consentire al medico specialista, con l’esame del fondo oculare, di individuare eventuali drusen, primo segno obiettivo. E’ possibile combattere i fattori di rischio con un corretto stile di vita: migliorare il regime alimentare controllando il colesterolo e la pressione arteriosa, smettere di fumare, proteggersi dall’azione dannosa dei raggi solari con lenti fotocromatiche antiriflesso e, nei casi conclamati, con lenti medicali fotoselettive ( di colorazione arancione, rossa o marrone-arancio ), specialmente se si hanno iridi chiare. Per contrastare lo stress foto-ossidativo è molto importante seguire un’alimentazione ricca e varia. Se l’alimentazione è poco equilibrata ( non  sufficientemente varia e troppo povera di pesce, frutta e verdura fresca ), è possibile trarre beneficio da una supplementazione dietetica con antiossidanti omega-3 e luteina. In caso di DMLE è indispensabile controllare la funzione visiva attraverso un test di autodiagnosi, utilizzando la griglia di AMSLER, che permette di individuare deformazioni o “metamorfopsie”.Il test si effettua così: coprire un occhio con la mano, indossando gli occhiali che vengono utilizzati abitualmente per leggere; collocarsi alla distanza di lettura abituale (circa 30 cm ); fissare il punto centrale., ripetere lo stesso procedimento per l’altro occhio. Se si osservano distorsioni delle righe o macchie scure  localizzate sempre nello stesso punto, consultare l’oculista.