Nausea per figli genietti!

di Rita Occidente Lupo

Tra le gioie del pancione, quelle dei disturbi della gestazione. La nausea, scorta indesiderata spesso dei primi mesi, spauracchio alimentare. I banali odori, le stesse fragranze, solleticando le narici, struggono la qualità della vita, non rendendo liberi neanche nel consumare la cena al ristorante. Già dai primi giorni della gravidica, il fastidioso contrarsi dello stomaco, fa il passo indietro di solito solo dopo il quarto mese. Salvo eccezioni. Un recente studio, condotto in Canada, ha felicemente però stigmatizzato la positività. Test cognitivi su tre gruppi di bambini, tra i 3 e i 7 anni, le cui mamme affette da tale disturbo, con un quoziente intellettivo molto sviluppato. Gli studiosi concludono sulla possibilità che la nausea, in gravidanza, porti ad una riduzione calorica e quindi insulinica, influenzando i livelli ormonali della gestante, incidenti sulla crescita placentare e, quindi, sullo sviluppo del cervello fetale. La scoperta, sensazionale. Compensa le puerpere, alle prese con costanti conati fastidiosi, tratteggiando ulteriormente il nesso tra madre e figlio. Le doglie materne, genesi del nascituro. L’intelligenza pronta, quella capace d’afferrare al volo concetti e meccanismi matematici, frutto dunque, di un pregresso stato di gestazione materno. Spesso vissuto come momento propedeutico al ruolo genitoriale o come infermità. La valenza psicologica, di spiccato rilievo, in una fase che in ogni caso, per la donna, molto delicata. E che s’accompagna spesso alla mutazione non sempre gradita del proprio aspetto esteriore. Anche se attualmente, i danni del sovrappeso d’un tempo, le varici dei kg.di troppo, la famelica voglia d’ingurgitare alimenti anche fuori dal quotidiano, ben calibrati da una ginecologia che non vuole più la donna deturpata dalle gravidanze di troppo. Donna cannone allo specchio, senza più vezzi per la propria femminilità. Giacché oggi, il controllo delle nascite, per i mutati ritmi di vita, tiene alta la guardia!