Salerno: Provincia, Moscatiello: “Sono servitore dello Stato”

 “Ringrazio il Presidente del Consiglio provinciale, dott.sa Eva Longo, il Presidente della Giunta, On. Edmondo Cirielli, e tutti i rappresentanti del Consiglio per gli auguri di buon lavoro che mi sono stati rivolti. Assicuro il massimo impegno nello svolgimento dei mie compiti, nell’esclusivo interesse dell’Ente e dei cittadini-utenti. A quei pochi consiglieri che hanno espresso apprezzamenti di tipo diverso occorre ricordare il diverso significato dei termini “servitore dello Stato” e “servo”. Svolgo la prima funzione da oltre trent’anni e intendo continuare a farlo, nella più assoluta trasparenza, con abnegazione e scrupolo professionale”.

4 pensieri su “Salerno: Provincia, Moscatiello: “Sono servitore dello Stato”

  1. Si vergognasse. Altro che fare chiarezza,il pd deve espellerlo immediatamente,senza balbettare. La rovina della poltica salernitana,campana e nazionale sono questi squallidi pseudo politici come il personaggio in questione. FUORI DAL PD,ADESSO!

  2. Stima e Auguri ad un “servitore dello Stato” e non “servo”!
    Mimmo Florio
    HASTA NO CRESCENT E NO VELA DI SALERNO

  3. Penso che stiamo dicendo tutti la stessa cosa: Cirielli = STATO

    non dimentichiamoci che Cirielli è Presidente della Commissione

    Difesa. + stato di cosi, si muore. Avanti tutta.

  4. E’ stato talmente praticato un uso sovrapposto dello Stato con i partiti politici da interpretare gli interessi dello Stato con quelli del proprio partito politico. Mi pare che questa sia la massima critica che si muove al Pdl. Nel frattempo i vertici del PD che fanno? Confondono addirittura l’esercizio delle professioni, le quali non sono frutto di investiture di partito, con le appartenenze?Sono queste le logiche con cui si guarda al rispetto delle Istituzioni e, non ultimo, all’esercizio delle professioni? Al di là di questo caso, non vi pare che tutta l’Italia sia ormai piena esclusivamente di sovrapposizioni tra appartenenze politiche e figure professionali, dal livello più basso a quello più alto? Sono contenti di quanti sfasci questo sistema porti nel nostro paese? Se ne sono, almeno, accorti? O dentro le loro stanze tutto questo non arriva? O, semplicemente, è diventato talmente comune pensare che coloro che ricoprono ruoli importanti nella Pubblica Amministrazione, nell’esercizio dei propri compiti debbano per forza rispondere agli uni o agli altri? Cosa vuol dire che l’unica percezione che questi signori hanno del lavoro è quella delle posizioni che derivano da carriere politiche e semplicemente si meravigliano, per non averlo mai praticato, che i meriti professionali possano essere apprezzati e ritenuti meritevoli a prescindere dalle appartenenze?
    Si comprende la meraviglia, ma che questa possa legittimare una crociata contro l’indipendenza e la separazione tra “lavoro” e politica è solo l’ennesima testimonianza di una mancanza di pudore che consente di rovesciare i principi fondamentali di una società e di una diversità che viene proclamata solo a parole.

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