Povera…Italia!

di Rita Occidente Lupo

In un anno, rincaro del 20% delle persone disagiate. In fila alle mense Caritas per il pranzo, paghe anche d’un cestino pic nic. Il dato allarmante, inclemente al Sud, 17,7%: oltre il 20% in Sicilia, Basilicata e Sardegna. Il Nord registra il 2,9%. Al Centro, un deciso picco laziale, 17,5% ed un decremento nelle Marche: il 2,4%. Poveri in aumento dunque, anche in giacca e cravatta, con la mitica cartella sotto braccio. O con i capelli bianchi ed il bastone. Le pensioni sociali, vaporizzate già a metà mese. Preoccupante il fenomeno, che non accenna a migliorare. Anzi prevista, per il prossimo anno, un’altra ondata migratoria. Con l’incalzante richiesta alimentare alle mense. In alcune regioni, ci s’attrezza a fronteggiare quella che ormai scrive in nero la pagina storica. Nel Napoletano, l’inchiesta dei giorni scorsi ha portato alla luce la truffa di circa 70 persone. Percepito il reddito di cittadinanza, pur non avendone i requisiti, dichiarando falsi introiti. Una truffa di circa 310.000€ nella Penisola Sorrentina, scaturita da accurate indagini della Guardia di Finanza. Un segnale allarmante di come ormai si facciano “carte false”, per poter sbarcare il lunario del caro vita. Come ci si applichi sempre maggiormente, nel tentare di eludere utenze e giungere a fine mese. Un tempo, i poveri, ai crocicchi delle strade. Identificati sovente con la mendicità più grama. Oggi, i nuovi poveri, non solo sotto il profilo psicologico. Ma nel senso stretto del termine, sotto quello remunerativo, gli anziani e parte degli agiati d’un tempo. Ancora manca una risposta autorevole da parte delle istituzioni, al fenomeno, che contrasta decisamente quell’ingresso nell’Unione così perorato. A cosa abbia portato il nostro Paese il mercato globale, se lo chiedono i casa integrati o i precari che continuano a mobilitarsi per ottenere il riconoscimento occupazionale. Mentre la crisi economica sbanda i benestanti di un tempo, il ceto medio borghese, le raffiche immigratorie urlano “ Mai fine al peggio!”