Bellacosa: una boccata di trasparenza

Aldo Bianchini

Venerdi scorso ho seguito con molta attenzione una conferenza stampa nel corso della quale l’assessore provinciale al patrimonio Adriano Bellacosa, in presenza del presidente Cirielli, ha presentato un report sulla missione della provincia al Columbus Day che ogni anno si tiene nella città di New Jork. Caso veramente unico in quanto mai prima d’ora era stato da nessun altro assessore o presidente presentato pubblicamente un rendiconto su una qualsiasi manifestazione cui la Provincia dava e da il suo patrocinio impegnando anche danaro publico in larga quantità. Negli anni scorsi il Columbus Day aveva sempre suscitato cattivi pensieri nell’immaginario collettivo anche perchè verso New Jork era sempre partita una processione imponente di gente da Salerno e da Napoli a spese della provincia e della regione. Ovviamente senza alcuna giustificata ragione ma solo con la presunzione di rappresentare il territorio salernitano; un anno per la mozzarella, un anno per il brigantaggio, un anno per la castagna, e così via. Insomma si riempivano gli aerei verso la Grande Mela, e mai nessuno che nonostante le polemiche avvertisse la necessità di rendicontare pubblicamente la missione. Lo ha fatto per la prima volta in assoluto, quest’anno, l’assessore Bellacosa che si è anche incontrato a New Jork con il governatore Bassolino lì giunto ancora con un codazzo al seguito nonostante le inchieste giudiziarie sul suo groppone. E’ tutta quì probabilmente la differenza in termini di trasparenza e di legalità imposta alla sua gestione dal presidente Cirielli. E bisogna dire viva al merito, senza tentennamenti. Mi aspettavo che l’avvenimento venisse commentato dalla stampa locale, invece niente, assolutamente niente, un vero peccato perchè questa conferenza potrebbe segnare la svolta storica nel modo di gestire la cosa pubblica. Su questa strada adesso viene il difficile, anche se difficile non è se si vuole veramente cambiare. E’ necessario aggredire e smantelare le migliaia di richieste di contributo che provengono da altrettante associazioni sparse su tutto il territorio. Le denominazioni delle manifestazioni sono tra le più stravaganti al mondo; si annunciano valorizzazioni di prodotti locali e poi si offre un menù da ristorante, si presentano cortei con disarmanti costumi spacciandoli per rievocazioni storiche. Insomma sul nostro territorio non c’è posto dove non ci siano almeno tre-quattro sagre a stagione, non c’è luogo dove non sia passato Carlo V, non c’è cittadina che non abbia registrato l’impronta del cavallo di Garibaldi, non c’è collina che non abbia visto un brigante, e così via, per non parlare della gastronomia, campo in cui tutti sono ormai esperti a tutto tondo, compreso quella di Giffoni, soltanto per citare un caso. Bisogna, quindi, cambiare registro. E come fare? Ebbene un suggerimento io lo vorrei dare, anche perchè ritengo che un giornalista non deve fare soltanto la cronaca o l’approfondimento, se può deve anche dare delle soluzioni nell’ottica di un rapporto con la politica e il sociale improntato alla chiarezza ed alla distinzione dei ruoli. Io mi sono sempre chiesto qual è la funzione delle Pro-Loco presenti in ogni città o paese (eccezion fatta per Sassano che ne ha due..!!) se non quella di monitorare preventivamente e consuntivamente tutte le manifestazioni che si svogono sul territorio di competenza, di analizzarle una per una e di esprimere parere (semmai non vincolante) da presentare in Provincia anno per anno. Soltanto così, a mio modesto parere, l’Ente potrà recidere i rami secchi e coltivare quelli buoni. Qualora le Pro-Loco non avessero tutte queste competenze basta assegnargliele, al di là dei colori e degli schieramenti, ridando loro la giusta dignità loro sottratta dalla pessima politica che in questi ultimi anni ha favorito l’eccessivo incremento delle Associazioni in danno soltanto della trasparenza e del danaro pubblico. Buon lavoro assessore Bellacosa.