Marrazzo, colpevole o innocente?
Piero Marrazzo, governatore del Lazio, giornalista, 51 anni disinvoltamente portati. Padre di tre figlie, legato alla moglie Roberta, giornalista, cresciuto all’ombra dei valori religiosi. Tra parrocchia ed oratorio, la prematura perdita del padre, giornalista di vaglia, nonchè della madre, a breve distanza. Conduttore di “Mi manda Rai 3” per diversi anni, poi l’esordio politico. Dalla sua passione dei fatti, al diventarne vittima. “La sua debolezza” come da lui stesso dichiarato, l’ha portato lontano. Dall’immaginario collettivo, di persona perbene, intesa come moralmente legata a quei valori che ancora costituiscono l’ossatura della società civile. Anima del Pd, vittima di un complotto? Il suo privato, sceso in piazza per il ricatto dell’Arma. Un’onta notevole, infamante sul nobile Corpo, capace di tenere in pugno le sorti politiche d’un uomo. Ma quello che vien fuori, scandalizza gli stessi compagni di cordata. La depravazione della sessualità, il disturbo degl’istinti, che in una persona dall’aria apparentemente realizzata, sotto il profilo umano, danneggia notevolmente. Tra i tanti a sollevare l’indice accusatorio, a volerne le dimissioni, temendo un terremoto peggiore per il partito, il segretario Franceschini. Che tuoni Storace, volendo andar alle urne nei rigori di gennaio, naturale, ma che sia proprio il Pd, ad esercitare un vero e proprio pressing, a qualcuno appare strano. In barba alla morigeratezza di Maroni o all’equidistanza di Casini. Se il privato appartiene ai singoli e su Berlusconi di cotte e di crude, dev’esser applicato il principio sempre e con tutti. Non si tratta di colore politico, ma di vera e propria indecenza, diciamola pure la verità, che avviluppa determinati uomini, che dovrebbero invece essere al timone anche di sani principi, sui quali dirottare le sorti del Paese. Certi termini, risuonano come demodè. Ultimamente si parla di escort, eufemizzando le prostitute o volendo andar per il sottile, appellandosi in calcio d’angolo al ruolo d’accompagnatrici, che tale figure dovrebbero ricoprire. Quando poi, la D’Addario, dichiara pubblicamente, dalle tribune di Santoro, di non aver affatto accompagnato il Cavaliere neanche nella camera da letto, ma d’essergli stata compagna di letto, la verità tutta intera, sul tipo di prestazioni! Se, duqnue, la bufera mediatica sul Premier, per un presunto vizietto per le giovani pulzelle, Noemi docet, con Marrazzo altro registro. Addirittura trans! No comment: superfluo! Quanto ci sia di vero nella vicenda, attendiamo con ansia di saperlo dalla Magistratura. Rimanendo deprecabile il ricatto delle Uniformi, “la debolezza” rimane una grossa offesa al decoro non solo familiare. Gli eventi, diranno di più, in queste ore di febbrili interrogatori, quando tutti si alzano a Soloni. Alla vigilia delle Primarie, per il Pd, riandare all’intramontabile Rossella O’Hara “domani è un altro giorno?”
colpevole di che cosa? E’ solo gay, o bisessuale, niente di più. Non mi sembra un reato. Del resto si è detto che il condominio di via Gradoli è molto frequentato dai politici…. solo nel 1978 nessuno sapeva dove fosse, ma si cercava nei laghetti ghiacciati il corpo di Aldo Moro. Fetida politica, per un popolo cialtrone.
PIERO, MA CHI TE LO HA DETTO CHE MARRAZZO E GAY O BISEX. PUO’ ESSERE ANCHE BANALMENTE UNO SFIZIO CHE FORSE … TANTI SI FAREBBERO PASSARE.
FIGURATI CHE D’ANNUNZIO NOTO AMATORE E FRACASSATORE DI CUORI RIUSCIVA A PRATICARSI AUTOEROTISMO CON LA (SUA) BOCCA.
D’Annunzio amava a tal punto se stesso da giungere a questi eccessi, prigioniero di un personaggio da lui creato, obbligato a stupire il mondo alla ricerca del “bel gesto”. non mi risulta, comunque, che abbia avuto relazioni omosessuali. il fatto che Marrazzo abbia il desiderio di togliersi certi sfizi, non lo esclude dal campo di chi consapevolmente o meno conserva inclinazioni anche omosessuali, o quanto meno non le esclude a priori. Tutto sommato a via Gradoli c’era pur sempre lui, mica io…