Sanità campana: a breve chiusura riabilitativa

 Inizia a produrre i suoi nefasti effetti  il piano di rientro della sanità campana. L’Asl Salerno (diventata con l’accorpamento la più grande d’Europa) ha comunicato anche ai centri di riabilitazione accreditati della provincia di Salerno le date di raggiungimento dei tetti di spesa previsti per le fasce deboli. L’effetto  di tale  ragionieristica manovra economica produrrà per la metà del mese di novembre la forzata chiusura fino al 31 dicembre delle strutture riabilitative salernitane che erogano prestazioni ambulatoriali, domiciliari, di semiconvitto e convitto. Inevitabilmente la maggior parte  delle  strutture riabilitative salernitane hanno richiesto  al Commissario Straordinario Dr. De Angelis le modalità delle dimissioni protette degli assistiti in carico. Nello specifico  i presidi riabilitativi privati che garantiscono il 90% del fabbisogno di riabilitazione estensiva  nella provincia di Salerno chiedono  a quale struttura pubblica o privata  inviare gli assistiti in carico atteso il fatto che la stessa ASL è ben consapevole che non esiste  alcuna struttura ne pubblica ne privata che abbia i requisiti per  accoglierli, assisterli e curarli fino  alla fine dell’anno. I Rappresentanti  Legali delle  strutture  accreditate hanno inviato per conoscenza la loro comunicazione al Prefetto, al Governatore Bassolino , al Presidente della Provincia ed a tutti i Sindaci del territorio salernitano perché questo stop all’erogazione delle prestazioni riabilitative produrrà inevitabilmente  un grave  disagio ai  portatori gravi e lievi di handicap psico – sensoriali ed alle loro famiglie oltre che un allarme sociale che coinvolge i 3500 addetti al settore della riabilitazione privata accreditata. Il Coordinatore Regionale Antonio Gambardella: “L’anno scorso  ci siamo fatti carico noi dell’errata programmazione  dell’Asl in merito al fabbisogno riabilitativo dei cittadini della Provincia di Salerno. Le prestazioni rese nel mese di dicembre non sono state retribuite dall’ASL  a causa dell’esaurimento delle prestazioni e dei correlati limiti di spesa avvenuta nella prima settimana di dicembre. Il senso civico e soprattutto etico della nostra mission ha fatto si che l’anno scorso  i nostri assistiti non subissero questa grave mancanza  di stanziamento dei fondi da parte delle asl .Quest’anno, con l’accorpamento delle tre asl salernitane l’errata programmazione e quindi questa mancanza di fondi necessari per garantire a tutti l’assistenza riabilitativa fino alla fine dell’anno si è maggiormente accentuata al fine che l’asl già da ora ci ha comunicato che per alcune tipologie di prestazioni (ambulatoriali  e domiciliari ) lo stop all’erogazione dovrà avvenire addirittura per metà novembre. Mentre per il semiconvitto ed il convitto (assistenza 24 ore) lo stop dovrà avvenire a fine novembre. Abbiamo segnalato al Commissario Straordinario Dr. De Angelis la drammaticità di tale situazione ed individuato anche l’entità delle risorse economiche occorrenti per far fronte a tutta la spesa fino alla fine dell’anno  e per evitare quindi la inevitabile chiusura dei nostri presidi su tutto il territorio salernitano. A tutt’oggi ancora nessuna risposta ci è pervenuta ed intanto  le date di cessazione delle prestazioni remunerate si avvicinano. Già in Provincia abbiamo sensibilizzato  ed allertato la Commissione Sanità, preannunciando questa inevitabile presa di posizione al fine di tutelare le nostre aziende e paradossalmente i nostri  dipendenti.  Rimaniamo perplessi e preoccupatissimi sulle soluzioni che i dirigenti dell’Asl troveranno per la collocazione dei pazienti che abbiamo in carico atteso il fatto che non esistono  strutture in grado di accogliere e dare continuità assistenziale e terapeutica ai pazienti che abbiamo in carico, tra l’altro, con impegnative già prescritte con date ben  oltre quelle indicate come dall’Asl per l’esaurimento delle prestazioni remunerabili.