Barbona oscena?
Atti osceni in luogo pubblico: una barbona, a Salerno, fermata dalla Polizia per il fatto di lavarsi. L’accusa, atti osceni in luogo pubblico. Pare che la responsabile, quarant’anni d’obesità e non solo, si stesse rinfrescando al fontanino di Piazza San Francesco, dopo la nottata sulle panchine, tra borse e coperte. Non la prima volta che viene allontanata come un cane rognoso dagli agenti della strada, da coloro che dovrebbero tutelare la legalità. Eppure, lei è innocua. Incapace di far male ad una mosca, tranne che a se stessa. Il suo disagio psichiatrico, l’ha resa la donna della strada. Da anni si barcamena tra dimore occasionali e rifiuti della società. Irretita dalle sue fobìe e da mille ansie, che la rendono psicologicamente vulnerabile agl’insulti ed ai rifiuti. Per lei, non esiste struttura tipo residenziale, che possa offrirle calore umano ed accoglienza. O cliniche psichiatriche o la strada. Dove puntualmente viene derisa anche da chi ormai la conosce da tempo per il suo andare. A Roma, nei giorni scorsi, effusioni omo, lesbo ed etero sotto i semafori in pieno giorno, intralciando anche il traffico. Tra i vari scatti semaforici, senza ritegno dei componenti viaggiatori, imposti spettacoli gratuiti in pieno giorno. Cross kissing, organizzata dal collettivo universitario “Lgbtiq – SuiGeneris” in Capitale ha coinvolto perfino più persone in baci appassionati. Qui nessuna sanzione. Legittimata la protesta omofobica. Nei confronti della clochard salernitana, minacce e derisione. Per le coppie romane, la meraviglia clacsonata e l’accettazione per una protesta. In barba ad ogni senso del pudore ! Per la clochard salernitana, il rigetto e la condanna. L’oscenità, nella nostra società, censurabile appannaggio degli ultimi. Quasi decorativa, invece, per coloro che vogliono imporre le loro storture in nome di diritti umani. Azzerati quelli dei clochard. In tema di pari opportunità, quali appartengano ai meno abbienti, un mistero. Eppure, per qualcuno, almeno l’opportunità, vivendo in strada, di non essere ulteriormente penalizzato nella sua già precaria condizione esistenziale, sarebbe il minimo!
Come ha ragione, questa benemerita Rita!
I devoti cattolici di oggi sono oramai gli unici difensori della morale e del pudore.
Come gli antichi cattolici nello Stato Pontificio prima del 1870: gli ebrei potevano fare gli ebrei, però senza dare scandalo, solo nei loro ghetti.
I coerenti cattolici odierni esigono (come gli antichi cattolici) che gli omosessuali possano fare gli omosessuali nei loro ghetti, anzi appartamenti, mica per strada, nella cattolica Roma