Amletica ora di religione!

di Rita Occidente Lupo

Urso-Zaia: parliamoci chiaro. Tanto biascicata la collocazione, nel nostro Paese, dell’insegnamento della religione cattolica. Che non può ridurso allo sterile ping pong Pd-Pdl. Dall’inquadramento normativo docente, all’inserimento nell’orario curriculare. E nell’opzionalità, per coloro che non intendono avvalersene. In uno Stato laico, la religione, tessera culturale. Ma su quali parametri sviscerarla, ancora poco chiaro. Un tempo, un mero esercizio catechetico, tra i banchi di scuola, di supporto a quello parrocchiale. Col tempo, una comparazione ecumenica, conoscendo anche altre spiritualità presenti sul globo, giacchè nel 1930, una legge consentiva di spaziare oltre confine. Recentemente il Ministro Gelmini, dinanzi al nuovo terrorismo detronizzante la disciplina, ha opposto categorico veto a scartarla dalla valutazione finale. La religione cattolica non si tocca, ha rimarcato anche la Cei, perchè l’Italia,  il Paese  cristiano, che vanta anche la culla del successore di Pietro. Ma la querelle, non accenna a spegnersi. Dinanzi alla spinta immigratoria, alla mole musulmana, alterante la geografia etnica dello Stivale, la pressante idea: inserire anche la docenza islamica nelle scuole, alternativa alla cattolica. Il nocciolo del problema sembrava bypassato dalla convinzione che ogni Paese ha il suo credo religioso e che in ossequio a questo, vadano configurate anche le spiritualità. Ad ogni Nazione quella propria, non suscettibile d’alterazioni dinanzi a presenze immigrate. I musulmani non si sognano neppur lontanamente d’allargare la filigrana islamica agl’italiani cattolici. Nè si pongono alcun problema, se istituire nelle proprie scuole, docenze alternative a quelle proprie. Impedendo costanti attacchi alla propria identità sotto ogni aspetto. Un terrorismo identitario, sul nostro suolo, quello recente, che mina costantemente autoctoni già in conflitto con frontiere inesistenti. Il popolo italiano, un tempo sovrano, quasi ospite della sua terra. Nella quale extracomunitari ed immigrati, godono di diritti con molta faciltà. Un soggiorno confortevole nella bella Italia, così riportano gl’immigrati ai propri cari, prima d’esser raggiunti nel Paese del sole. E della cuccagna, aggiunge qualche altro, perchè senza ribadirlo, ormai gli stranieri occupano spazi ovunque. Un tempo, relegati a ruoli reietti dagl’Italiani, oggi senza alcuna sorta discriminatoria, ovunque alla men peggio. Rodati dal permesso di soggiorno, graziati dall’acquisto della cittadinanza, fruitori di privilegi che nel proprio Paese sognano ad occhi aperti. Sarà per questo che, la nostalgia della patria, non li  devasta e che nessuno pensa di tornare sui propri passi. Ora anche l’adeguamento delle religiosità, a quelle che sono le loro istanze, perchè la popolazione scolastica li annovera, davvero un po’ troppo.  Decisamente! Checchè ne dica  il Vaticano, tramite Mons. Raffaele Renato Martino, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace, che ne ha giudicato l’apprendimento, motivo di civiltà, in presenza di massiccia presenza islamica tra i banchi!