Salerno: Cuoco, rischio dissesto idrogeologico, occorre efficace prevenzione

A volte basta un solo acquazzone  per mettere in ginocchio ampie zone del territorio della città di Salerno, in particolare i Rioni Collinari  quali  le frazioni di Ogliara, Sordina, Pastorano, Giovi Bottiglieri,  le nostre strade sono  invase da un fiume d’acqua che trasporta con se una quantità impressionante di detriti di ogni tipo.A nulla servono i bollettini di allerta della Protezione Civile che il più delle volte  informano sulla possibilità del verificarsi di eventi del genere. I motivi di un tale disastro sono tanti; si va dall’inciviltà di chi abbandona rifiuti di ogni tipo nei valloni che drenano naturalmente le acque meteoriche, ostruendoli del tutto od in parte, all’incuria di chi, per competenze, dovrebbe intervenire con una regolare e costante azione di manutenzione del reticolo idrografico.La prevenzione del rischio in zone quali le nostre, martoriate sia dal taglio indiscriminato dei boschi, che dagli incendi e, non ultimo, dalla costruzione di fabbricati che comportano uno stravolgimento del naturale assetto idraulico ed idrogeologico ( con permessi rilasciati a dir poco con superficialità ) è essenziale in quanto questo territorio è soggetto a dissesti più o meno diffusi, come confermato dal ripetersi di questi eventi. Le tante richieste fatte in merito all’Amministrazione Comunale, sia come singolo Consigliere di Circoscrizione che a nome dell’intero Consiglio di Circoscrizione “Rioni Collinari” sono rimaste tutte, purtroppo, desolatamente senza risposta. La difesa dal rischio idrogeologico del nostro territorio va attuata, a mio parere ed in questo periodo in particolare, eseguendo una periodica e costante attività di prevenzione quale, ad esempio, una accurata pulizia e sistemazione di tutti gli alvei delle aste torrentizie presenti lungo i versanti; a questo occorre necessariamente aggiungere una indispensabile attività di studio del territorio finalizzata alla perimetrazione di dettaglio delle aree suscettibili di dissesto. Ancora, è indispensabile una attività di vigilanza da parte degli Organi preposti, affinchè si ponga fine allo scempio operato da chi, in maniera dissennata e criminale, disbosca ed incendia le pendici delle nostre colline e dei nostri monti, ricchezza paesaggistica ed ambientale di tutti quanti noi. Come è noto, esiste un comprovato nesso di causalità tra gli incendi e le terribili frane che, solitamente, seguono questi eventi. Finalizzare l’intervento dell’Amministrazione alla conservazione e difesa del patrimonio boschivo comunale quale bene insostituibile per la qualità della vita, costituisce principio fondamentale dell’ordinamento ai sensi dell’ Art. 117 della Costituzione Italiana; ciò va fatto con attività di sorveglianza, per quanto attiene l’Istituto, nell’ambito di applicazione della Legge-quadro in materia di incendi boschivi n. 3553 del 21/11/2000 (divieto di edificazione e pascolo per almeno 10 anni).

 Luigi Cuoco