Università: Salerno al terz’ultimo posto


La Cisl Università Salerno critica la classifica stilata da ‘Il Sole 24 Ore’ che relega l’ateneo salernitano al 64esimo posto per le assunzioni dei giovani ricercatori. “Chissà perché, ma ogni graduatoria ci vede sempre penalizzati – ha dichiarato il segretario provinciale della Cisl Università Pasquale Passamano. Non metto in dubbio la buona fede e la veridicità dei dati elaborati dal ministero della Pubblica
Istruzione, ma credo che questi numeri siano di un periodo circoscritto”. Passamano non ci sta a vedere relegato l’ateneo salernitano al terzultimo posto della classifica, che vede sessantasei università analizzate, e difende la realtà del campus di Fisciano. “La verità è ben altra cosa. L’Università di Salerno si contraddistingue per la sua crescita in quantità e qualità. Come organizzazione sindacale abbiamo
chiesto al Rettore Raimondo Pasquino, al momento della sua rielezione, di puntare sulla qualità per far diventare questo ateneo un punto di riferimento per il Mezzogiorno e l’intera Penisola”.”L’ Università non punta sui giovani ricercatori? I bandi di concorso aperti negli ultimi anni sono stati molti
ed è sotto gli occhi di tutti. Per quanto mi riguarda sono molto preoccupato per la situazione dei professori associati, che da una parte vengono schiacciati dai ricercatori e dall’altro lato dai docenti
ordinari. Infine, c’è anche la delicata questione del personale tecnico amministrativo. Questa categoria è stata del tutto dimenticata dal Governo nazionale e da chi amministra l’ateneo di
Salerno”.

2 pensieri su “Università: Salerno al terz’ultimo posto

  1. Ma con l’autonomia universitaria, non sono le università a bandire i cosiddetti concorsi? I dati numerici mi sembrano difficili da contestare, per cui se Salerno non bandisce concorsi è perché il budget non lo permette o perché i concorsi devono aspettare il predestinato che magari sta ancora al Liceo. Dov’è il vero problema?

  2. Strano che non si è tenuto conto che l’Università di Salerno a volte assume anche giovanissimi aspiranti ricercatori anche senza pubblicazioni (vedi un certo concorso agostano del 2004 a candidato unico). Questo dato avrebbe potuto essere utile per far salire l’ateneo in classifica. E’ certo allora che la stampa locale, forse per quella sua strana abitudine a non parlare mai bene delle “cose nostre” (ovvero di quelle cose che succedono in provincia), non ha fatto abbastanza pubblicità al fatto. Questa è la prova che bisogna sempre cercare di dare giusto credito a chi si impegna seriamente a fare spazio ai giovani (soprattutto a quelli di famiglia!).

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