Bianca Maria Sarno: la pittura “solare” di una grande artista campana
Grandi girasoli dai petali di un giallo intenso che si protendono quasi animati su sfondi di un intenso cobalto, spighe opulente, rigonfie di chicchi fecondi, che emergono scenograficamente come ad affermare l’esistenza di una loro peculiare vita interiore, rossi papaveri che esibiscono fragili corolle alla carezza del vento, delicati tulipani che sbocciano in un rosa appena sussurrato su cieli incontaminati a proporre una primavera senza tempo, grappoli di peperoncini che prepotentemente impongono la loro presenza su grandi tele, galli dalle creste fiammeggianti come fuoco vivo e balenante: sono queste le immagini che hanno accolto il visitatore alla mostra che Bianca Maria Sarno ha allestito, nel mese di settembre, al castello Malaspina di Massa. L’impatto estetico ed emozionale con le opere di un’artista che dalla nativa Irpinia si è trasferita prima a Salerno, poi a Roma dove ha conosciuto e frequentato alcuni tra i maggiori artisti del nostro tempo, fino ad approdare all’isola d’Elba, che l’ha nominata sua cittadina onoraria, ed a Seattle dove spesso si reca per motivi familiari e/o di lavoro, è davvero notevole. La sua pittura, solare, autentica ed attenta a cogliere il senso primevo della vita, si rivela frutto di un equilibrio, continuamente trovato e continuamente perso secondo ritmi naturali che nulla hanno di precostituito, tra ciò che possiamo vedere con i nostri sensi e ciò che possiamo “intuire” con la nostra sensibilità. Vivendo la realtà esterna ed interna come due momenti strettamente interconnessi, Bianca Maria Sarno trasforma le sue opere in testimonianze di uno spazio/tempo sovradimensionale in cui le ombre, fisiche e psicologiche, si dissolvono sotto la luce di una comprensione piena e totale della realtà. A metà tra rappresentazione documentaristica e ri-visitazione sognata e sognante, i deliziosi paesaggi che animano le sue creazioni artistiche si presentano con la stessa forza espressiva di una visione “elementare” in cui la pittrice riesce a cogliere l’immediatezza non soltanto delle immagini ma delle emozioni e delle sensazioni più profonde. Il risultato è di intensa suggestione: Amalfi, Maiori, Capri, Atripalda, Massa si presentano come non-luoghi, rifugi di un’anima che, alla ricerca di se stessa, mescola reale ed ideale: su prati sempre verdeggianti o su mari perennemente azzurri mossi in onde spumose, infinite distese di fiori olezzanti nell’aria mattutina o aeree barche a vela gonfiate da un vento amico, rivendicano la gioia del vivere e la libertà dell’anima. Quasi necessario corollario a questo infinito, case, palazzi, alberi connotati più dai tratti emersi dal ricordo che dalla mera rappresentazione realistica, spuntano a riproporre l’eterno dualismo finito-infinito, terra-acqua, materia-spirito.E’ la visione quasi onirica di una linea di confine che continuamente cambia, a riprova della volontà dell’artista di proporci una rappresentazione integrale del mondo che ci circonda. Ed in questo progetto, portato avanti con determinazione negli anni che l’hanno vista attiva e valida protagonista del mondo artistico, tanto da meritargli il titolo di “Ambasciatrice dell’arte nel mondo”, l’uomo è rappresentato per quello che realmente dovrebbe essere: uno degli elementi la cui presenza non deturpa e non distrugge la natura ma, al contrario, l’arricchisce di un senso profondo. Le figurine che punteggiano i suoi quadri sono, per Bianca Maria Sarno, la testimonianza di un amore universale in cui tutto il creato vive in una serena armonia, immerso in un’aura senza ombre nè paure, la testimonianza di una pittura volta non soltanto alla ricerca di canoni estetici ma anche di quei fondamentali ed indispensabili elementi “etici” che tanta parte hanno nella vita, oltre che nell’arte, della pittrice.
Maria Pina Cirillo