Mastella-Di Donato-Del Mese: un panzer della 1^ repubblica

Aldo Bianchini

Erano lì, tutti e tre schierati, quasi immobili per alcuni minuti, tre uomini (e che uomini!!) della famigerata “Prima Repubblica”. Come non ricordare i tempi passati e da tanti rimpianti. Siamo nella seconda metà degli anni ottanta e i tre personaggi (Clemente, Giulio e Paolo) si trovano al governo del Paese insieme pur se provenienti da diverse barricate. Mastella e Del Mese entrambi della DC anche se il primo nella corrente demitiana e il secondo in quella andreottiana. Di Donato era addirittura vice segretario nazionale del PSI, un partito guidato da Bettino Craxi. Progetti faraonici, crescita socio-culturale, valorizzazione del territorio, erano punti fondamentali ed irrinunciabili per i tre rampanti politici campani. Poi venne il vento di tangentopoli a spazzare via tutto. Oltre quindici anni dopo si sono ritrovati, Clemente – Giulio e Paolo, nella stessa formazione politica, dopo singole diverse esperienze, per lanciare la sfida regionale. Giulio il guru, Clemente lo stratega e Paolo il saggio pronti per la grande sfida, un’alleanza che viene da lontano e che potrà produrre soltanto buoni frutti. La partenza è di quelle a tutto sprint; tantissimi gli “amici” che sono accorsi per sostenere Paolo Del Mese e per incoronarlo, simbolicamente, leader provinciale indiscusso. Almeno su questo credo che tutti dovranno essere d’accordo: accettare Del Mese in un partito e non incoronarlo leader (almeno provinciale) è roba da sbarbatelli della politica. Paolo Del Mese conta ancora oggi su un consenso popolar-politico eccezionale, consenso che fatalmente oscura gli sbarbatelli. Questo Pasquale D’Acunzi lo sa benissimo perchè non è uno sbarbatello e con docilità gli ha lasciato subito la scena pur conservando la carica di segretario provinciale dell’Udeur. Non ci vuole, poi, l’arte della scienza per capire che Del Mese della poltrona della segreteria non sa che farsene, Del Mese vuole il partito; e questa è altra cosa. Non lo avevano capito, o facevano soltanto finta, i suoi amici dell’ AdC del pur bravo Francesco Pionati, che lo hanno osteggiato fin dal primo momento. Forse pensavano che una volta eletto il consigliere provinciale Antonio Anastasio, grazie anche a Del Mese, sarebbero riusciti a trattenerlo. Così non è stato anche perchè Anastasio ha il fiuto della politica e vuole provare a farla sul serio e per farla ha certamente bisogno della ricostituita troika. Un nuovo problema ora si apre per Cirielli in quanto l’ AdC non ha più rappresentanti in consiglio provinciale e l’ Udeur ne ha due in quanto a Giovanni Fortunato (è ancora Udeur!!) bisognerà aggiungere il bell’ Antonio di Pontecagnano.