L’angolo dei giovanissimi: lo sport… mentale
L’enigmistica offre innumerevoli passatempi: si parte da quelli strettamente logici fino ad arrivare a quelli che possono essere definiti quesiti matematici, quelli meno complessi come le parole crociate, o quelli in cui prevale l’intuizione e l’elasticità mentale, ad esempio i rebus, ognuno con un suo grado di difficoltà. Ma… a livello sostanziale, che cosa offre veramente l’enigmistica? Un passatempo, come scritto prima. Però di passatempi ne esistono tanti, ognuno con il suo maggior grado di diffusione nelle varie fasce di età. Ne esistono alcuni che possono essere utili anche dal punto di vista “educativo” o semplicemente per mantenere l’efficienza delle facoltà intellettive, altri che invece si possono qualificare solamente come “passatempi” e basta, magari conditi con un incitamento alla violenza (alcuni film e videogiochi ne sono la dimostrazione). Esistono anche passatempi pericolosi perché possono dare vere e proprie dipendenze come il gioco d’azzardo o le scommesse. Perché bisogna arrivare a questi punti quando esistono passatempi più “sani”? L’enigmistica, per esempio, può rientrare nella prima categoria (dei passatempi sani). O incita alla violenza? Secondo un articolo pubblicato in Rete su Ulisse SISSA1 l’enigmistica aiuta ad esercitare la memoria e a prevenire il morbo di Alzheimer nelle persone di una certa età (i neuroni muoiono e non si rinnovano). Forse per i miei coetanei l’enigmistica non ha nulla di trasgressivo e questo la rende meno attraente. Nell’articolo viene addirittura affermato che “La Settimana Enigmistica”, il primo giornale di enigmistica in Italia per diffusione, potrebbe essere “prescritta” come coadiuvante nella prevenzione dell’Alzheimer (o addirittura, secondo alcuni specialisti, curativo dell’Alzheimer).Come riferito prima, l’enigmistica è suddivisa in varie categorie: quella basata sulle relazioni tra parole (in cui rientra anche il celebre cruciverba), quella con numeri (calcoli enigmatici, di logica, quesiti, schemi numerici) e quella logico-figurativa (individuare due figure identiche in mezzo ad una serie). Mentre invece in una categoria a sé rientra l’enigmistica classica, soprannominata “della Sfinge”, che implica l’indovinare una parola e ricavarne un’altra attraverso una relazione logica.L’enigmistica appartiene di diritto alla categoria di “esercizi per la mente”: il cosiddetto Brain-Training. Ma come funziona questo meccanismo? Di ciò è stato scritto in un articolo divulgativo sul Corriere della Sera del 18 Luglio 20082 (accessibile nell’archivio storico on-line). L’articolo è molto tecnico e dettagliato, ma in sintesi afferma che a seconda della categoria, un quesito enigmistico allena determinati processi cognitivi, stimolando diverse zone cerebrali. In sintesi si può paragonare il meccanismo a quello di uno sport: l’uno allena il cervello, l’altro allena il fisico.