Autovelox, si cambia
Grazie ai provvedimenti della Magistratura, la quale ha ipotizzati nei mesi scorsi i reati di truffa, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti, falsità ideologica commessa da un pubblico ufficiale in atti pubblici, rifiuto e omissione di atti d’ufficio nei confronti di 200 persone, fra cui sindaci, assessori e comandanti delle Polizie municipali, che avevano messo a punto un sistema per incrementare le entrate comunali attraverso una “ allegra gestione” degli autovelox, ai danni dei cittadini. Per eliminare, questo pessimo modo di gestire la sicurezza stradale è intervenuto il Governo, con emanazione di direttive atte a disciplinare la gestione degli autovelox a società private. Il fine del Governo, è quello di garantire un’azione coordinata di prevenzione e contrasto dell’eccesso di velocità sulle strade e mirare a disciplinare l’utilizzo degli strumenti di controllo della velocità ispirandosi a criteri di efficienza e trasparenza. L’obiettivo è la prevenzione sulle strade, in vista del traguardo fissato dalla Commissione Europea di dimezzare entro il 2010 il numero delle vittime per incidenti stradali. I Prefetti, hanno il compito di monitorare sul territorio il fenomeno della velocità – causa della maggior parte degli incidenti stradali – e di pianificare le attività di controllo in modo che rappresentino uno strumento reale di prevenzione, avvalendosi del contributo delle Conferenze Provinciali Permanenti, dove sono rappresentati tutti i soggetti pubblici interessati alla materia. Spetta quindi ai Prefetti e agli organi di polizia il compito di disciplinare l’utilizzo degli autovelox. In particolare, dovranno essere individuati i punti critici per la circolazione dove si registrano più incidenti (con riferimento al biennio precedente) e dovrà essere previsto il diffuso impiego della tecnologia di controllo remoto, che consente il controllo di tutti i conducenti che passano in un determinato tratto di strada con contestazione successiva della violazione. Alla Polizia Stradale, compete il coordinamento operativo dei servizi con il compito anche di monitorare i risultati dell’attività di controllo svolta da tutte le forze di polizia e dalle polizie locali. Altra novità di rilievo è che la gestione delle apparecchiature è affidata solo agli operatori di Polizia, viene quindi escluso l’appalto dei servizi di accertamento a società private. Il controllo della velocità costituisce un servizio di polizia che non può essere delegato ad imprese che noleggiano gli apparecchi. La direttiva prevede inoltre che vengano effettuati controlli periodici di funzionalità degli autovelox e stabilisce le modalità di segnalazione della presenza delle postazioni di controllo; non saranno più possibili, quindi, appostamenti di pattuglie nascoste. Per una maggiore tutela della riservatezza, fotografie o riprese video saranno trattate solo da personale degli organi di polizia incaricati al trattamento e alla gestione, evitando accessi non autorizzati ai dati e alle immagini. Il protocollo operativo, si divide in tre parti: dispositivi di misura della velocità; individuazione dei tratti di strada in cui è consentito il controllo a distanza delle violazioni senza la presenza di operatori di Polizia; modalità di controllo e di contestazione. Quindi, la gestione delle apparecchiature affidata solo agli operatori di Polizia; obbligo di controllo periodico di funzionalità degli apparecchi (ove prescritto in fase di omologazione); modalità di segnalazione della presenza delle postazioni di controllo improntate alla massima trasparenza; tutela della riservatezza (le foto o le riprese video devono essere trattate solo dal personale degli organi di polizia, appositamente incaricato della gestione dei dati); individuazione delle strade sulle quali è ammesso l’uso dei dispositivi e dei mezzi tecnici di controllo senza la presenza di operatori di Polizia; possibilità di accertamento e contestazione delle violazioni in materia di velocità, anche senza il necessario fermo del mezzo, operazione che può comunque arrecare intralcio alla circolazione. In conclusione, ritengo che i comuni, per incrementare le proprie risorse finanziarie prestassero maggiore attenzione all’abusivismo nonché creare opportunità di lavoro per i giovani. Solo con il lavoro si instaura un regime di legalità e sicurezza.
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