Salernitana: “Brini resta al suo posto”

                                         Maurizio Grillo

Un inizio campionato da incubo. Quarta sconfitta consecutiva, ma questa volta Brini non c’entra. Se c’è una gara in cui non c’è lo zampino del tecnico nella sconfitta, è proprio questa di Trieste. Inutile, quindi attendere il responso del consulto di oggi tra il presidente Lombardi e il ds Acri. I due si sono già confrontati telefonicamente dopo la gara, decidendo di non prendere in considerazione, almeno per il momento, un ribaltone tecnico. Brini resta al suo posto, dunque, anche perché di eventuali sue dimissioni manco a parlarne. Oggigiorno non è più di moda tra gli allenatori. Spalletti costituisce una vera eccezione. D’altronde, questa volta per davvero sono stati gli episodi a condannare la Salernitana, a differenza delle altre tre partite. Nel primo tempo abbiamo visto, finalmente, muovere i primi passi della squadra di Brini. Nulla di trascendentale, per carità. Ma per quello che aveva passato il convento finora, è tutto grasso che cola. “Bisogna ripartire dalle poche cose buone viste finora”, ha dichiarato il ds a caldo dopo la sconfitta, aggrappandosi a questa speranza come unica medicina  per curare il mal di “gol”, che affligge questa squadra. Come se bastasse una semplice aspirina. I problemi ci sono eccome. E non è certo colpa di Brini se Caputo calcia un rigore tra le braccia del portiere (a proposito, ma non doveva tirarlo Cozza?), se Kyriazis e l’arbitro abboccano come pivellini nella rete dell’astuto Godeas, se Soligo anche in questa gara manca i più facili dei gol, di cui uno in fotocopia a quello del possibile raddoppio della settimana scorsa. Se, se, se…, appunto, con i se e con i ma non si fa la storia ed i fatti dicono che la Salernitana è ancora fanalino di coda a “zero” punti. Non vogliamo scomodare gli almanacchi, ma a nostra memoria, non ricordiamo un inizio di torneo dei granata così disastroso. Gli appassionati di statistiche a tal proposito possono scatenarsi nella ricerca. E domenica c’è il Torino. Un’altra brutta gatta da pelare, senza lo squalificato Fusco, uno dei pochi (o l’unico?) che dopo quattro giornate di campionato ha raggiunto il totale dei gialli utili per la prima squalifica. Un altro segnale che qualcosa non va. Anche il modesto Giannoccaro, ne ha annotati ben sette di granata sul suo taccuino. Probabilmente dispensati dal direttore di gara con troppa generosità, ma comunque i numerosi provvedimenti disciplinari costituiscono un segnale di un palese nervosismo che attanaglia questa squadra. “Bisogna confrontarci e lavorare”, afferma Acri. Bastasse solo quello, abbiamo timore che ci vorrà ben altro. Considerato che non abbiamo una buona stella che ci aiuta, affidiamoci almeno a uno “Stellone”.

Triestina-Salernitana 2-0 (tabellino)

Triestina (4-4-2): 22 Agazzi, 6 Nef (1° s.t.  23 Della Rocca), 44 Brosco, 3 Sabato, 18 Crovetto, 4 Tabbiani, 30 Gissi, 12 Princivalli (40° s.t. 25 Cossu), 21 Testini, 99 Godeas, 20 Sedivec (21 s.t. 7 Volpe).  A disposizione: 1 Dei,  8 Magliocchetti,   91 Pani, 17 Stankovic. Allenatore: Luca Gotti. Salernitana (4-4-2): 16 Polito; 7 Galasso, 2 Kyriazis, 5 Fusco,  84 Machado (21° s.t. 20 Pepe V.), 28 Carcuro (44° s.t. 4 Tricarico), 8 Pestrin; 39 Soligo, 17 Soddimo (33° s.t. 9 Ferraro), 77 Cozza, 18 Caputo. A disposizione:  1 Iuliano, 6 Stendardo, 34 Bastrini, 14 Russo. Allenatore: Brini. Arbitro: Giannoccaro di Lecce (Meli-Iori; 4° uff. Corletto). Reti: s.t. 2° Della Rocca (rig.); 33° Godeas. Ammoniti: Crovetto (T), Fusco (S), Gissi (T), Galasso (S), Cozza (S), Pestrin (S), Polito (S), Soddimo (S), Pepe (S), Volpe (T). Note: Al 17° del primo tempo Caputo si fa parare un rigore da Agazzi.