La festa di Piedigrotta Futurista
Ritorna, tra folklore e storia, l’antica festa di Piedigrotta , d’antiche radici. Legata ai Baccanalia, in onore del dio Priapo. L’ incontro popolare, in un’oscura galleria, Crypta Neapolitana, per celebrare i riti orgiastici della fertilità, di fronte al simulacro del dio pagano. Il tutto, al ritmo di sfrenate danze, contornate da tanta musica. La galleria, che la leggenda rimanda, scavata dal poeta Virgilio, nell’antichità stimato anche mago, in una sola notte, un tunnel, per il transito delle truppe romane, da Napoli ai Campi Flegrei. Col Cristianesimo inversione degli estremi della religiosità. Abbattuto il simulacro del dio Priapo, trionfalmente onorata la statua della Madonna di Piedigrotta, custodita nell’omonimo santuario. Secondo le fonti, apparsa appunto nel luogo dove poi sorse la cappella, a tre persone. La festa, un grande evento, per polarizzare la musicalità, che nei secoli ha avuto i suoi bagliori. Ad essa deve primogenitura, la melodia partenopea sbarcata in tutto il mondo. Da “O sole Mio” a “Fenesta Avascia”. Da qualche tempo, il tentativo di riportare in auge una festa che, nella pirotecnia, ha il cuore. Dopo le pregresse edizioni, rivelatesi un flop, almeno quella di due anni or sono, la trepidazione per l’imminente, il 3 settembre, a Palazzo Reale, nel segno del Futurismo centenario. Per 10 giorni l’urlo marinettiano, il ‘Futurismo Manifesto 100×100, volano per visitatori e curiosi. Una mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, fino al 3 novembre, con una nuova sezione sul futurismo napoletano, grazie a materiale inedito prestato dalla Fondazione Bideri. Ospite d’eccezione, Elton John e madrina, Maria Grazia Cucinotta. Fuochi d’artificio ancora una volta a regola d’arte. Le tecniche pirotecniche più sofisticate per offriranno uno spettacolo folkloristico che, nella vulgata popolare, ancora detiene nel mondo alta l’eco dell’evento.
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