Salerno: al Teatro dei Barbuti, Carlo Molfese

Domenica 30 agosto, alle ore 21.30, in Largo S. Maria dei Barbuti, nel centro storico di Salerno, nell’ambito della XXIV edizione del Teatro dei Barbuti, Carlo Molfese presenta “In principio era il teatro”, ovvero l’avventura del Teatro Tenda di Piazza Mancini a Roma. Un film realizzato in collaborazione con Rai Trade e le Teche Rai. Con la partecipazione di: Angela Pagano, Mariano Rigillo, Cicci Rossini, Lina Sastri Paola Gassman, Lello Arena, Enzo De Caro, Gigi Proietti. Ingresso libero. Carlo Molfese, vera enciclopedia vivente del teatro del novecento, ripercorre dalla viva voce dei più grandi attori la storia del mitico Teatro Tenda di Roma, dove sono passati i maggiori mattatori dello spettacolo. Nel 1976 diede vita e anima al primo Teatro Tenda a piazza Mancini, si inventò, insomma, il primo palcoscenico popolare non fatto di mattoni, non chiuso in un palazzo, senza velluti, senza poltrone rosse. L’ idea di un teatro «mobile» e non «stabile», potenzialmente itinerante, aperto a un pubblico non borghese. In altri termini, per quell’ epoca, un’ autentica rivoluzione. Un teatro assolutamente non convenzionale, che fino al 1984, ospitò il meglio della creatività teatrale del momento: dal classico alla sperimentazione, dalla grande tradizione alle novità drammaturgiche. Tutti, o quasi, i grandi autori e attori, i mattatori, gli affabulatori sono passati al Teatro Tenda Mancini: da Eduardo De Filippo a Gigi Proietti, da Vittorio Gassman a Massimo Troisi, da Carmelo Bene a Roberto Benigni, da Dario Fo a Domenico Modugno. da Gilbert Becaud a Nino Taranto, d a Vittorio De Sica a Claudio Baglioni, da Carmelo Bene; a La Smorfia con Massimo Troisi e Lello Arena.  Fra gli stranieri: Tadeusz Kantor con «La classe morta», Marcel Marceau e Le Grand Magic Circus di Savary,  Josephine Baker. Nel film le testimonianze di tanti «amici» del Tenda Mancini, fra cui Federico Fellini che, in un filmato, dice tra l’ altro: «Del Teatro Tenda ho un ricordo simpatico, di qualcosa di povero, modesto, umile, provvisorio. Aveva la stessa aria che suggeriva il circo la prima volta che l’ ho visto». Roma, in quel periodo, viveva sotto la cappa degli anni di piombo. Rammenta Molfese: «Si sparava per le strade e la maggioranza della gente se ne stava rintanata in casa. Ma noi riuscivamo a riempire il teatro, raggiungendo anche le oltre duemila presenze a sera. Mentre il resto della città era come inghiottito dalla cupa atmosfera del terrorismo, da noi il pubblico si metteva in fila per assistere ai nostri spettacoli».