La differenza tra piromane ed incendiario

 Giovanna Rezzoagli

Come tutti gli anni, assieme al caldo intenso che si prolunga per parecchi giorni, si presenta il dramma rappresentato dagli incendi boschivi. Quasi sempre di origine dolosa o colposa. L’autocombustione è un evento rarissimo, anche quando le temperature sono elevate come accade in questi giorni in tutta Italia. Resta la mano dell’uomo ad incendiare l’estate, sia essa mossa da patologia, interesse o disattenzione. I media ci hanno abituato a definire genericamente piromane colui che appicca gli incendi volontariamente. Proviamo a fare chiarezza. Il piromane è un soggetto che subisce un impulso patologico ad appiccare il fuoco volontariamente e consapevolmente. Egli non agisce per dispetto, non per rabbia o per interesse personale. Il piromane è spinto da una tensione interiore e da un’eccitazione che si placa solo dopo aver provocato l’incendio. Il piromane spesso non è in grado di spiegare i motivi che lo spingono ad agire, egli prova attrazione e curiosità verso il fuoco e nei confronti delle conseguenze che si determinano, non di rado il piromane si aggrega ai volontari per spegnere il fuoco da lui stesso appiccato. La piromania è un disturbo psicopatologico che non altera la percezione della realtà, pertanto il piromane, pur essendo un soggetto patologico, è in grado di agire in modo razionale ed è consapevole di delinquere con la soddisfazione dei propri impulsi. Diverso il caso di colui che incendia in base a spinte motivazionali ben definite, quali vendetta, lucro, o danneggiamenti. Infine vi è un caso purtroppo frequente: l’incendio provocato da disattenzione ed/od incuria. Vi sono contadini che bruciano le stoppie convinti di essere in grado di gestire il fuoco, vi sono maleducati che gettano mozziconi di sigaretta ancora accesi per terra o che li lanciano a bordo strada dall’auto in movimento, o ancora vi sono individui che accendono fuochi nei boschi, magari per cucinare, e poi non controllano che le ceneri siano raffreddate prima di abbandonare il luogo. Le variabili sono molte, ma un denominatore comune è riscontrabile in tutte le categorie di soggetti elencati: l’egoismo, il mettere se stessi e le proprie esigenze davanti agli altri e davanti all’ambiente. La cultura e la prevenzione possono fare molto per migliorare la situazione. Peccato che cultura e prevenzione , in Italia, spesso per molti coincidano solo con due termini presenti sul vocabolario e non nella vita di tutti i giorni, vita vissuta da tutti.