Spiritualità: San Bernardo, un grande monaco

 don Marcello Stanzione

San Bernardo nato a Digione in Francia nel 1090 ha un nome ed un posto incomparabile nella storia della Chiesa.  Borghignone di nobile famiglia, rimasto orfano della madre, a soli 17 anni si sentì attratto dalla vita di speciale consacrazione ed entrò a 22 anni nella vita monastica con 30 suoi parenti ed amici a Citeaux. In seguito Bernardo fu il  fondatore dell’abbazia di Chiaravalle e dei Cistercensi, ramo del tutto particolare del grande albero benedettino, rifiutò l’episcopato a varie riprese e, per la sua virtù, per il suo prestigio, si trovò immischiato agli affari generali della Chiesa sotto i papi Innocenzo II ed Eugenio III, suo vecchio discepolo. Per lui egli scrisse il libro “De considerazione”. Predicò la seconda Crociata, moltiplicò i suoi scritti che appaiono sempre più il frutto delle ispirazioni divine che non il lavoro d’un uomo, come ci dicono le lezioni del Breviario. In mezzo a tantissime sue eroiche virtù, non si potrebbe dimenticare di fare un posto a parte alla sua profonda e del tutto filiale devozione verso la Santa Vergine. Sua è la popolare preghiera del “Memorare piissima Virgo Maria”. Talvolta viene raffigurata la scena della Madonna che risponde alla preghiera di Bernardo bagnandogli le labbra col latte del proprio seno. Si racconta anche che egli fosse così amante della Vergine che tutte le volte che passava davanti all’immagine della Madonna, la salutava dicendogli “Ave Maria”. Un giorno la Madonna rispose all’invocazione di Bernardo con lo stesso saluto: “Ave, Bernardo”. Si deve a lui l’indroduzione nei monasteri cistercensi, poi ripresa anche da altri ordini religiosi, di chiudere la giornata con il canto alla Madonna.  Dopo una vita tutta di santità, morì a 63 anni il 20 agosto 1153 a Clairvaux in Francia.Il Papa Alessandro III l’ha posto sugli altari col titolo di abate ed il Papa Pio VIII l’ha dichiarato Dottore della Chiesa. Bernardo secondo la leggenda, viene rappresentato con una ruota perché il santo avrebbe costretto il demonio a riparare il suo carro, oppure con un diavolo alla catena con riferimento al superamento di tutte le tentazioni; viene pure raffigurato con una mitria deposta ai suoi piedi o posata su un libro a significare il suo rifiuto delle insegne episcopali, tra cui la nomina a vescovo di Genova o di Milano. Monaco, asceta e mistico, fustigatore di costumi, Bernardo è stato il riformatore dei cistercensi, consigliere di papi e vescovi, re e principi, una figura fondamentale della storia europea. Nell’ordine della santità, egli appariva veramente come un gigante. Dapprima dei doni naturali più vari gli conferivano un indiscutibile valore umano : nobiltà di nascita, intelligenza, bellezza corporale, grande delicatezza d’animo ed energia della volontà. La vita religiosa e sacerdotale dovevano sviluppare queste qualità ed il posto che i capi della Chiesa e la società civile gli fecero, a causa del suo magnifico carattere e della sua alta santità, accrebbero ancora la sua influenza prestigiosa sul suo tempo.Ogni grandezza si sviluppa a contatto con l’umiltà, con la povertà e la semplicità del monaco, per nulla scalfito dal suo successo ma ostinatamente uomo di Dio e di preghiera come nello stesso tempo uomo d’azione.È bello incontrare tali uomini che come san Bernardo, hanno sormontato tutte le seduzioni del mondo, più numerose per loro che per qualsiasi altro, in ragione stessa della loro superiorità e del loro fascino. Non basta pensare e dire che queste grandi e sante figure ci sorpassano. È saggio e confortante ispirarcisi a tali esempi, di riconoscere le meraviglie del Signore nell’anima e nella vita dei santi, di ritenere dai loro esempi delle lezioni di saggezza cristiana ! Alla luce d’irradiamento durevole d’un San Bernardo come il nostro orgoglio, la nostra ricerca di noi stessi, le nostre esitazioni davanti alla grazia del Signore, ci appaiono miserevoli ! Noi ci sentiamo forse più piccoli quando contempliamo delle anime di simile spessore, nel naturale così come nel soprannaturale ? San Bernardo comprese tutto quello che contiene la vanità umana. Questa intelligenza è auspicabile a chi pretende servire Dio in tutta lealtà ed indicare al mondo la strada del regno celeste : Chi pratica i comandamenti, sarà grande nel regno dei cieli”.