Bernardini cerca casa a Palazzo Grazioli
Palazzo Grazioli. Villa Certosa. Una bella faccia tosta quella di Antonio Bernardini, terremotato aquilano, la cui casa rientra nella zona rossa. La richiesta al premier Berlusconi, provocatoria. Apparentemente, sostiene qualcuno. Certo è che il Bernardini si ritrova senza un tetto sulla testa, oltre la tenda e senza il lavoro al Consorzio, che deteneva prima del sisma. La sua missiva, in risposta alla disponibilità del presidente, nel voler esaudire le istanze abruzzesi. E poi, come si suol dire, l’occasione…crea l’opportunità per uno scatto anche lavorativo. Bernardini ha vissuto l’esperienza del sisma nelle diverse fasi. Ora attende di ricevere pareti stabili, che possano metterlo in condizione di poter gestire alla men peggio la condizione che s’è venuta a creare. Non intende retrocedere: né barattare dimore. O le superbe residenze del premier o nulla! La curiosità spigola tra i bisogni. La “agiata vita” del premier, come le allegre serate a Palazzo Grazioli, stuzzicano la sua curiosità. Il fiabesco, che qualcuno immagina sussista, laddove non impera indigenza ed il lusso detiene la leadership. Perché non cogliere l’occasione al volo per ingraziarsi ulteriormente Berlusconi? Bernardini lo spera offrendo, dal suo canto, anche consulenze sull’emergenza abruzzese. Testimonial dell’evento sismico più incisivo del terzo millennio, può suggerire e sensibilizzare ulteriormente a riguardo. Da cosa…nasce cosa!