Vallo: morte in corsia
Fa ancora parlare di se, ovviamente, Francesco Mastrogiovanni. Anche, se non soprattutto, dopo morto. Un ricordo traumatico lo ha sempre accompagnato e forse inseguito per tutta la vita. Da quel lontano 7 luglio 1972 quando, insieme a Marini e Scariati, aggredì il gruppo neofascista di Carlo Falvella e Alfinito, la sua vita era inesorabilmente cambiata. Fino al 31 luglio 2009 quando per guida contromano e in stato di visibile confusione mentale il sindaco di Polla Angelo Vassallo dispose il TSO (trattamento sanitario obbligatorio) presso il reparto di psichiatria di Vallo della Lucania. Ora sette medici sono indagati, ma gli bavvocati difensori Federico e Antonio Conte dichiarano che è stato seguito il protocollo sanitario. Dall’altro lato Dario Barbirotti chiede verifiche urgenti sullo stesso protocollo avanzando dubbi sulla durata della contenzione. La Procura nel frattempo indaga.
Il trattamento sanitario obbligatorio è stato disposto dal sindaco di Pollica / Acciaroli e non da quello di Polla (comune del Vallo di Diano, mentre i fatti si sono svolti nel Cilento).
Il sindaco dispone il trattamento perchè il Mastrogiovanni è agitato e guida contromano? Ma il sindaco Vassallo non avrebbe dovuto disporre la misura sulla base di una certificazione medica?
La misura è stata eseguita nel Comune di San Mauro Cilento.
Il sindaco di Pollica può emanare ordinanze che possono essere eseguite anche in altri Comuni?
Presso il reparto psichiatrico è stato eseguito il protocollo?
Ma quale protocollo? Quello di non fare minimo cenno alla contenzione fisica.
Perchè il Mastrogiovanni nonostante avesse accettato tranquillamente (non c’è stata alcuna collutazione con i carabineri vigili e guardia costiera) la misura attuata dal sindaco di Pollica nel Comune di San Mauro è stato sottoposto a contenzione non solo farmacologica ma anche fisica presso il reparto di psichiatria?
Perchè di tale protocollo non c’è traccia nella cartella clinica.