Calvanico: festa del boscaiolo

   Anna Maria Noia

“Siamo tutti boscaioli”: così recitavano lo scorso anno i manifesti pubblicizzanti la sedicesima edizione della “Festa del boscaiolo”, in atto a Calvanico – località Scalelle – dove anche per quest’anno, il 2009, si vivrà la prestigiosa e interessante kermesse al fresco dei boschi, dal 16 al 19 di questo mese. Il tutto riguarda la ormai diciassettesima edizione, che negli anni passati ha registrato particolare successo essendo – anche a nostro parere – una delle sagre più genuine e riuscite, senza però voler togliere merito a tante altre, pur degnissime. Le immagini delle reclame del 2008 mostrano un insieme familiare, un nucleo, un gruppo di persone alle prese con fasci di saggina, zappa, accetta, sporta di legno e quant’altro, strumenti della tradizione boscaiola e rurale dei tempi che furono nelle nostre zone. Questa volta, invece, la pubblicità della “Festa del boscaiolo”, immutatamente oggetto di attenzione da parte dei molti visitatori, della Valle dell’Irno (Mercato S. Severino) e non, ha simpaticamente ricordato i “primi” quarant’anni dall’allunaggio da parte dei cosmonauti americani sul nostro satellite: la Luna. Infatti le brochure pullulanti dappertutto (nel territorio) dicono: “A quarant’anni dallo sbarco sulla Luna sono arrivati a Calvanico… i bosconauti”. L’idea la dice tutta.Un’immagine assai carina, molto eloquente, che rappresenta due ameni “boscaioli”, due arzilli, sorridenti protagonisti, tra cui un vecchietto. In questa quattro giorni di puro divertimento con “gusto”, si possono assaggiare prodotti realmente tipici, con varie leccornie, specialità e manicaretti: penne alla boscaiola (penne al ragù di porcini e prosciutto crudo); pappardelle ai porcini (vellutata di porcini e prosciutto cotto); fasule co’ u vuccularo (zuppa di fagioli cannellini con biscotto di pane duro – o mascuotto – e guanciale, appunto vuccularo in dialetto, di maiale paesano); penne do’ cravunaro (con patate nostrane e porcini delle montagne di Calvanico); panino con carne di maiale e pupacchiole (tocchetti di spalla e prosciutto con papacelle – peperoni –  napoletane); panino con prosciutto e rucola; macedonia di frutti di bosco: more, lamponi, mirtilli, fragoline di bosco, ribes; gelatina biologica, vino gratis per tutti. Calvanico deriva il suo nome non tanto dall’antica denominazione romana “Cluvium”, come ipotizza la maggior parte degli studiosi locali, bensì dal dialettale “Cravànico”, ossia: ricco di detriti, di sedimenti fluviali, appunto la “crava”, in croato. Il tutto a cura dell’associazione “Amici di Calvanico”, valida, nota e operante nel territorio. Uno degli organizzatori – almeno nelle trascorse edizioni – è stato l’umile sarto Camillo Costabile, che lavora nel suo negozio di Mercato S. Severino. Il sodalizio è lieto di aver potuto approntare anche per questa volta l’egregia manifestazione, non soltanto “mangereccia”, o “godereccia”: soprattutto quest’anno, infatti, sono previste novità e svariate attività salutari e rilassanti: da domenica 16, a partire dalle 9.30 fino alle 16 si terrà una “passeggiata del boscaiolo”, a cura dell’associazione “Luci dell’Irno”; vi sarà il ritrovo in località Scalelle e si andranno a visitare i vecchi mulini ad acqua. Pranzo previsto presso l’area pic-nic dell’agri campeggio “I mulini”. Poi, dalle 19 alle 24, la “fatidica” festa gastronomica, con stand aperti e “benedizione del vino” (!), una goliardata sicuramente da non perdere. Infine, tammurriate e canti contadini con il gruppo “Spaccapaese”. Lunedì 17, alle 18, si proietterà un filmato avente a tema “Antichi mestieri”; si tratta di un video sulle attività artigianali di Calvanico. Seguirà un’esposizione di attrezzi di lavoro del passato; il 18 agosto, invece, di nuovo “passeggiata del boscaiolo”, dalla mattina alle 16, con gli stessi itinerari, le stesse escursioni del primo giorno della sagra. Alle 19 apriranno nuovamente gli stand e la serata sarà allietata dai “Picarielli”, con musica popolare. Mercoledì 19, infine, alle 17 è previsto un convegno a cura dell’amministrazione comunale riguardo “Tradizione e innovazione in agricoltura”, presso la tenuta Leone del paese. Per l’ultima volta gli stand si apriranno dalle 19 alle 24 e al termine di tutta la manifestazione si estrarranno i biglietti della “Lotteria del boscaiolo”, con premi “in natura”: al primo estratto andrà un cavallo; al secondo un maialino e al terzo una coppia di conigli.La manifestazione è rivolta soprattutto alla valorizzazione della cittadina, ricca di aria pura, acqua salubre e frescura, e alla riscoperta dell’arte culinaria tradizionale locale. Alcune curiosità sull’iniziativa che dura da ben 17 anni: ogni anno si sono consumati 550 chili di porcini, 1200 di pasta, 1800 litri di vino. Lo staff è attualmente “a quota 100”collaboratori. Negli scorsi anni i visitatori, provenienti da ogni parte della Campania, sono stati circa 20000. Altre manifestazioni culinarie all’insegna della genuinità organizzate nella Valle dell’Irno sono: le varie sagre della ciliegia in diverse zone dell’Irno; la sagra dell’ammisca (sorta di minestra, ricetta antichissima) a Bracigliano; la sagra della polpetta a Costa di S. Severino, la cui preparazione si tramanda di generazione in generazione; la sagra della melanzana al cioccolato a Penta di Fisciano; infine la sagra della castagna sempre a Calvanico però in novembre.