Monteverde Irpino ricorda San Gerardo

 Anna Maria Noia

Monteverde Irpino è un borgo piccolissimo, circa 850 anime rimaste delle originarie 3.000, che vi risiedevano in precedenza alcuni anni fa. Ebbene, in tale paesello, piccolo e carino, lindo, tra le tante kermesse che si attuano – ad esempio le gare di falconeria – soprattutto (ma non soltanto) da parte della fondazione “Insieme per…”, che opera sul territorio riguardo missioni e iniziative sociali, dicevamo a Monteverde (ridente vallata, donde il nome, anche se molto lontana da Mercato S. Severino e dalla Valle dell’Irno in genere) si attua da quattro anni un bellissimo, originale e stupefacente spettacolo di danza e di acqua, indescrivibilmente interessante. Il tutto grazie ancora una volta all’associazione “Insieme per…”, che si occupa anche di vendere gadget come il dvd della manifestazione e soprattutto il cosiddetto “fazzoletto di S. Gerardo”, santo così ben festeggiato a Monteverde, anche se di origini caposelesi.Lo spettacolo, superbo e maestoso, inizia con l’immagine di un vecchio e del nipote Gerardo, nome che verrà però “rivelato” soltanto alla fine, allorquando il bambino si librerà nelle immagini – davvero suggestive – aeree e sfuggenti ma realizzate con estrema perizia e fantasia, da parte dei coreografi e di coloro che hanno allestito lo spettacolo stesso.Tali immagini nel vento (artificiale) rappresentavano anche la Madonna e il Bambin Gesù e la madre di Gerardo.L’iniziativa si è potuta approntare grazie a fondi dei fedeli di S. Gerardo nonché a emolumenti da parte di imprenditori e benefattori che ne hanno permesso l’allestimento.Prima della visione dell’anziano e del bambino, rappresentanti certamente il presente e il passato, ovvero la consegna della “storia”, del racconto della vita misera ma ricca, tormentata e sacrificata del santo protettore in particolare di mamme e bambini, vi è stata una simbolica “premessa”, con una sapiente distribuzione di luci e ombre che vertevano su una scaletta e sugli attori-ballerini-narratori che eseguivano con professionalità danze e recital proprio sul lago-diga artificiale che circonda il paesino di Monteverde.Dopo un preambolo simbolico, si è entrati nel vivo della recitazione con grandi e suggestivi effetti speciali, come danze nell’acqua – anzi: sull’acqua, proprio – con l’ardore e l’ardire dei figuranti simboleggianti S. Gerardo, la madre, la sorella, S. Alfonso (che punirà il nostro Gerardo a causa di una calunnia risultata poi falsa) e tutti coloro che gravitavano attorno al grande, paziente, umile santo di Materdomini e di Muro Lucano, nonché passato anche per Ciorani, frazione di S. Severino. Tutta la vita di S. Gerardo Maiella è stata analizzata, ripresa, scandagliata, valorizzata dai giochi di e con acqua, veramente strabilianti.Il vecchio e il bambino sono stati l’occasione per raccontare la straordinaria ma triste esistenza di Gerardo Maiella. Alla fine il vecchio diviene angelo e il piccolo Gerardo prende metaforicamente il largo su una piccola vela. Proprio una bella metafora, dunque… non c’è che dire.Tra le varie scene non c’è stato alcun vuoto, tutto è risultato godibile e arcano, misteriosamente affascinante, equilibrato e valido.Altissimi fiotti di lago-diga sottolineavano il muoversi e il danzare dei ballerini, per un’ora e mezza di grande suggestione ed emozione, che ha reso contenti tutti i “protagonisti”, i partecipanti ad una gita organizzata ad hoc in quel di S. Vincenzo, Carifi, Priscoli, frazioni di Mercato S. Severino ad opera del simpatico e propositivo, attivo parroco padre Carmine Ascoli, redentorista.La gita ha avuto luogo lunedì 10 agosto, concludendosi la notte tardi; lo spettacolo è stato allestito il 25-26 luglio e dal primo al 23 agosto, sempre a Monteverde.