Tramonti: notte di San Lorenzo tra saperi e sapori

In Costa d’Amalfi esistono luoghi dell’anima e luoghi che l’anima sanno ancora difenderla. Tra questi, Tramonti, pudica e discreta cittadina montana, che tra i suoi terrazzamenti scavati lungo i fianchi delle rocce coltiva, sorpren­dentemente su piede franco, le sue gemme a bacche bianche e rosse che danno vita a vini eleganti e di qualità. Ed è a questo trionfo di profumi e di sapori che la cittadina, nella notte di San Lorenzo e delle stelle cadenti, dedi­ca l’happening annuale di Calici di Stelle inserito anche quest’anno nel programma “Costiera dei fiori” promosso dall’Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Campania e organizzato dal Comune di Tramonti col sostegno della Regione Campania (Assessorato all’Agricoltura e alle Attività Produttive), dello Sta­pa Cepica di Salerno, della Provincia di Salerno, della Comunità Montana dei Monti Lattari, dell’Associazione Nazionale “Città del Vino”. Non si tratta di una sagra, né di un evento gastronomico, ma di una vetrina di tipicità per quei palati raffinati capaci di risvegliare il desiderio sopito delle cose buone. Una manifestazione, dunque, che intende promuovere e valoriz­zare le risorse territoriali, integrando le tradizioni storico-culturali con quelle rurali ed enogastronomiche in un uni­cum in cui stelle, bellezze naturali e paesaggistiche fanno da cornice nella notte di San Lorenzo. L’iniziativa, giunta alla VII edizione, nell’ottica del grande rigore e dell’alta qualità, in accordo con l’Associazione “Città del Vi­no”, è rivolta ad un pubblico di amatori ed esperti che sappiano apprezzare e gustare i vini DOC Costa d’Amalfi e i “Terroir” locali, preziosità conosciuta in tutto il mondo. E così, in un luogo che conserva intatto un intrinseco valore evocativo, la notte di San Lorenzo si annuncia ancora più magica. Capolinea della Strada del Vino della Costa d’Amalfi, sede della Casa del Gusto, patria della pizza d’esportazione e dell’antico mestiere del casaro, Tramonti, alza i calici per brindare al successo di quanti continuano a lottare con tenacia per salvaguardare le sue bellezze naturali, per difendere le sue tradizioni più nobili e per rilanciare produzioni agroalimentari che resistono all’usura del tempo e alle nuove mode. Teatro dell’happening del sapore sarà l’antico chiostro del convento San Francesco, nella frazione Polvica, dove domani sera 10 agosto (a partire dalle ore 21) si guarderanno le stelle col naso all’insù stringendo tra le mani cali­ci di bianco e rosso nettare delle uve. Il sentiero dei saperi e dei sapori si svilupperà tra racconti di storie e leggen­de dedicate alle stelle e ai vini grazie alla partecipazione di AstroCampania che garantirà la presenza di alcuni punti di osservazione. A questi si aggiunge il percorso dei sensi tra il profumo dei fiori della Campania (sono previ­sti addobbi floreali realizzati nell’ambito del programma “Costiera dei fiori” promosso dall’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania) e quelli delle tipicità del territorio realizzate dalle aziende agricole (insaccati, fior di latte e formaggi ovicaprini), dai ristoranti, dalle pasticcerie e dagli artigiani di Tramonti. La manifestazione sarà aperta, alle ore 18.30,  presso l’Aula Consiliare del Comune di Tramonti, da un Convegno sul tema “La Costiera Amalfitana e la riorganizzazione della doc” che vedrà la partecipazione di giornalisti e esper­ti del settore enogastronomico. Coi tredici borghi che compongono il paese, nella notte di San Lorenzo conquisterà la ribalta l’altra faccia della Costiera, a mezzadria tra storia, tradizioni e sviluppo. Con i suoi greggi ovini allo stato brado, i suoi formaggi ovi­caprini, i numerosi caseifici dediti alla produzione dell’inconfondibile provola, le sue cantine, i suoi vigneti autoctoni a piedefranco degni di un museo en plein air, e qualche vecchio artigiano che ancora spreme la vista ad impaglia­re ceste di vimini, Tramonti è il centro più produttivo di una terra sempre più vocata al turismo. Una civiltà che con­tinua a percorrere con passo morbido la via del decoro facendo diventare sempre più regola e racconto ciò che soltanto chi non ha mai visto può definire improbabile. Come l’esistenza di quei vitigni ultracentenari che si dipana­no con fitte trame su pergolati retti da impalcature fatte con pali di castagno. Un’autentica rarità nel panorama viti­colo internazionale, ma anche l’eredità della metodologia di allevamento che si utilizzava migliaia di anni fa con gli etruschi che popolavano questa zona.  “Calci di Stelle” sarà anche questo: un tributo alle sue uve Tintore ed al rilancio dell’agricoltura quale sostegno al turismo enogastronomico.